Avete visto la sensuale ideatrice del sado-chic che ha ispirato 50 sfumature di grigio? E.L. James non ha voluto farle supervisionare il film
Da trent'anni insegna il suo approccio giocoso alle pratiche del sadomaso e tante dive di Hollywood la venerano.
Avrebbe dovuto ricoprire il ruolo come supervisore in 50 sfumature di grigio, ma l’intervento di E.L. James ha mandato tutto in fumo.
Il regista di 50 sfumature di grigio le ha proposto una supervisione tecnica e di diventare la coach del cast, ma all’ultimo momento E. L. James si è opposta. Così almeno racconta Betony Vernon, la sensuale ideatrice del sado-chic che ha ispirato la fortunata trilogia letteraria e, quindi, cinematografica. Da circa 30 anni insegna il suo modo giocoso di approcciarsi al sesso, giudicato borderline, e il suo best seller, The Boudoir Bible, è stato tradotto in diverse lingue.
Betony Vernon ha mosso in passato delle critiche all’indirizzo della penna di 50 sfumature di grigio e dei successivi capitoli, trasformati in una saga per il grande schermo da James Foley. Secondo Vernon, l’autrice non ha capito niente del suo messaggio. I libri scritti li considera un’occasione persa, un’opportunità incredibile per smantellare cliché e luoghi comuni sulla pratica del sadomaso, da lei semplicemente ritenuti una sessualità più creativa. Chi lo pratica – raccontò alla stampa – sa che l’aspetto principale è rispettare i limiti e fermarsi di fronte a un rifiuto. Altrimenti, invece di scambio, si trasforma in una violenza.
Betony Vernon, fautrice in qualche modo di 50 sfumature di grigio, tiene dei corsi su una pratica esplorativa nella quale l’intero corpo viene coinvolto. Al contrario delle fatiche letterari, dove tutto si ridurrebbe alle parti intime e in cui Christian Grey mancherebbe del giusto “savoir faire”.
Il contributo apportato da Betony Vernon ha origine intorno alla fine del secolo scorso, quando disegnò il Boudoir Box, un baule in pelle dal design intrigante che il Museo di Arte Moderna di Parigi ha poi presentato in una rassegna dedicata.
All’interno, oggetti a metà strada fra scultura e fashion come la maschera, la collana che circonda il seno, il frustino per stimolare i muscoli e le corde in oro e argento per il bondage. Le creazioni sono state esposte pure al Victoria and Albert Museum di Londra e alla Triennale di Milano, degli oggetti di culto per numerose celebrità come Christina Aguilera, Angelina Jolie e Lady Gaga.
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