Chi è questo bambino? Da grande è diventato un artista poliedrico, usa un nome d’arte e un incidente costituì la sua svolta
Cantautore, compositore, poeta, attore e regista, è stato il simbolo delle lotte civili degli anni '60 e '70, di chi si tratta?
Cantautore, compositore, musicista, poeta, regista e attore, distintosi negli anni anche come scrittore, pittore e scultore, è una delle più importanti figure a livello internazionale in ambito musicale, inserito nelle liste dei 100 migliori artisti e cantanti di tutti i tempi; simbolo, per molte generazioni, delle lotte per il pacifismo e per i diritti civili nell’America degli anni ’60 e ’70. Vincitore di 10 Grammy Award, tra cui, nel 1991, quello alla carriera e dell’Oscar per la colonna sonora di un film, che gli valse anche un Golden Globe, è stato un cantautore capace di toccare molti stili e generi diversi tra cui il jazz, lo swing, il country, il blues, il rock and roll e il gospel, con riferimenti anche alla musica popolare inglese e irlandese, creando e personalizzando un nuovo e unico stile musicale. Si tratta di Robert Allen Zimmerman, nome d’arte Bob Dylan, capace di creare e plasmare la figura del cantautore contemporaneo, dando vita ai primi videoclip e cofanetti, quando ancora non avevano un nome per essere definiti.
I film di Bob Dylan e il misterioso incidente
A livello cinematografico, oltre alle colonne sonore da lui curate, tra cui la più celebre canzone Things Have Changed del film Wonder Boys, premiata con l’Academy Award, Bob Dylan ha avuto una carriera anche come attore, regista e sceneggiatore. Molte pellicole raccontano i tour dell’artista, come Don’t Look Back e Festival, il primo protagonista di un’ottima accoglienza. Nel ruolo di se stesso Bob Dylan ha recitato in Pat Garrett e Billy The Kid, partecipando poi a pellicole come i documentari L’ultimo valzer, diretto da Martin Scorsese, Trouble No More, Once Were Brothers: Robbie Robertson and the Band, Rolling Thunder Revue, che racconta tra immagini di repertorio e materiale inedito il più famoso tour di Bob Dylan tra il 1975 e il 1976.
Tra commedie, crime e film drammatici Dylan recitò anche in Rinaldo e Clara, del quale è anche regista, Hearts of Fire, dove recita accanto a Rupert Everett, Ore contate, diretto da Dennis Hopper, con Jodie Foster, John Turtutto e Joe Pesci, Mask and Anonymous, con Jeff Bridges e Penélope Cruz. Bob Dylan è stato poi protagonista anche di documentari che hanno cercato di ricostruire le sua tappe e vicende fondamentali come No Direction Home e Io non sono qui, diretti rispettivamente da Martin Scorsese e Todd Haynes.
Nel 1966 Bob Dylan fu vittima di un incidente che, dopo più di 50 anni, è ancora avvolto dal mistero. Era il 19 luglio del 1966 quando Bob Dylan perse il controllo della sua Triumph Tiger T 100 a poca distanza da Bearsville, nei pressi di Woodstock. Le leggende metropolitane attorno a questo incidente divisero il mondo tra chi pensava che Bob Dylan fosse morto e chi invece che fosse ancora vivo. Il mistero attorno a quel giorno d’estate del 1966 venne alimentato da alcune ricerche che riportavano che l’artista non venne mai ricoverato in ospedale, e che non venne chiamato nessuna ambulanza sul luogo dell’incidente; in più non venne mai chiarita mai la causa, si ipotizzava che si trattasse di un guasto meccanico, di un colpo di sonno, di un tentato suicidio o dell’abuso di sostanze stupefacenti. Dylan dichiarò di essersi rotto le vertebre del collo, ma anche la gravità delle ferite non è mai stata confermata.