Chi è questo bambino? È diventato un adulto eccentrico, ha uno stile molto personale e ha fatto coniare un nuovo aggettivo
Le sue opere sono talmente caratteristiche da aver condotto a un neologismo!
Sa immedesimarsi con i personaggi, su cui per la maggior parte i film si reggono. I protagonisti delle sue storie non sono assolutamente i classici eroi del cinema USA: spesso hanno subito dei traumi e, a prima vista, appaiono perdenti, ma in realtà sono ostinati, ambiziosi e dotati di una certa purezza d’animo. Di conseguenza, i lungometraggi sono fondati sulla loro crescita personale. Rinomato per l’eccentricità e uno stile unico, ha fatto coniare un nuovo aggettivo: “andersoniano”. Ormai lo avrete capito, il bambino della foto è Wes Anderson!
Wes Anderson: eccentrico non è male!
Wesley Anderson, chiamato semplicemente Wes, nasce a Houston, in Texas, il 1° maggio 1969 da madre archeologa e agente immobiliare e da padre pubblicitario. I due divorziano quando lui ha otto anni. Già da piccolo Wes inizia a utilizzare la cinepresa super 8 del papà per girare film muti. Studia filosofia presso l’Università del Texas, dove incontra i fratelli Wilson, suoi futuri amici e collaboratori.
Il primo, vero, grande titolo firmato Wes Anderson si intitolata Rushmore. La commedia, con protagonisti Bill Murray e Jason Schwartzman, è l’amore di uno studente delle scuole superiori per una maestra elementare. L’opera è un successo di critica, tanto da spingere Martin Scorsese a esprimere apprezzamenti.
Nel 2001 dà vita a I Tenenbaum, racconto di un padre (impersonato da Gene Hackman) che, ormai anziano, prova a riconquistare gli altri membri del nucleo familiare. Il lavoro è apprezzato tanto dal pubblico quanto dagli addetti ai lavori, venendo candidato all’Oscar l’anno successivo.
Nella filmografia essenziale di Wes Anderson non può poi mancare Grand Budapest Hotel (2014). Al centro delle vicende Monsieur Gustave, concierge dell’albergo, e il giovane assistente Zero, e ruota attorno al caso del furto di un dipinto del Rinascimento nel periodo antecedente alla Seconda Guerra Mondiale. È l’apoteosi di una carriera scintillante: 175 i milioni di dollari incassati ai box office in tutto il mondo, quattro gli Oscar vinti (su nove candidature).