Le Streghe – anche Anne Hathaway si scusa con i disabili

L'attrice ha usato i social per scusarsi con le persone che si sono sentite offese dal modo in cui è stata rappresentata la disabilità nel suo nuovo film: come qualcosa cioè, della quale avere paura.

L’attrice protagonista de Le Streghe ha deciso di scusarsi pubblicamente via social

Le Streghe è il nuovo film con protagonista Anne Hathaway e la rappresentazione delle streghe della pellicola non ha particolarmente soddisfatto i membri della comunità dei disabili. In ogni caso, ecco il post dell’attrice:

Di recente ho appreso che molte persone con differenze agli arti, in particolare i bambini, soffrono a causa del ritratto della Grande Strega in ‘The Witches'”, ha pubblicato la Hathaway sulla sua pagina Instagram.

Vorrei iniziare dicendo che faccio del mio meglio per essere sensibile verso i sentimenti delle persone in generale, non solo perché c’è un computer che mi ricorda di dover essere corretta. Perché non ferire gli altri è un livello base di decenza a cui tutti dovremmo aspirare. Essendo una persona che crede veramente nell’inclusività e che detesta la crudeltà, devo scusarmi per il dolore causato. Mi dispiace. Non ho collegato la differenza degli arti con il GHW quando mi è stato proposto l’aspetto del personaggio; se lo avessi fatto, vi assicuro che non sarebbe mai stato presentato così sullo schermo.

 

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I have recently learned that many people with limb differences, especially children, are in pain because of the portrayal of the Grand High Witch in The Witches. Let me begin by saying I do my best to be sensitive to the feelings and experiences of others not out of some scrambling PC fear, but because not hurting others seems like a basic level of decency we should all be striving for. As someone who really believes in inclusivity and really, really detests cruelty, I owe you all an apology for the pain caused. I am sorry. I did not connect limb difference with the GHW when the look of the character was brought to me; if I had, I assure you this never would have happened. I particularly want to say I’m sorry to kids with limb differences: now that I know better I promise I’ll do better. And I owe a special apology to everyone who loves you as fiercely as I love my own kids: I’m sorry I let your family down. If you aren’t already familiar, please check out the @Lucky_Fin_Project (video above) and the #NotAWitch hashtag to get a more inclusive and necessary perspective on limb difference.

Un post condiviso da Anne Hathaway (@annehathaway) in data:

A far notare per prima quanto sia stato indelicato lo studio nel rappresentare la disabilità come tratto distintivo di qualcuno di cui avere paura (nel caso specifico, appunto, le streghe), è stata la nuotatrice paraolimpica britannica Amy Marren. Successivamente Shannon Crossland ha dichiarato su Instagram che le protagoniste

non erano in alcun modo un riflesso del romanzo originale scritto da Roald Dahl. È questo il tipo di messaggio che vogliamo che la prossima generazione riceva? Che avere tre dita è un attributo da strega? È un ritratto estremamente dannoso. La disabilità NON dovrebbe essere associata a male, anormalità, disgusto, paura o mostri.

La Warner Bros ha risposto via Deadline che allo studio si sono sentiti tutti

profondamente rattristati nell’apprendere che la nostra rappresentazione dei personaggi di fantasia in Chi ha paura delle streghe? abbia potuto turbare le persone con disabilità e si sono pentiti di qualsiasi offesa provocata. Nell’adattare la storia originale, abbiamo collaborato con designer e artisti per trovare una nuova interpretazione degli artigli a forma di gatto descritti nel libro. Non è mai stata nostra intenzione far sì che alcuni spettatori potessero sentirsi accomunati alle creature fantastiche e non umane del film.

Fonte: Variety