Comandante: finalmente al cinema il film di Edoardo De Angelis con Pierfrancesco Favino
In occasione dell'uscita di Comandante il regista Edoardo De Angelis e parte del cast faranno un breve tour nelle sale cinematografiche.
In concorso al Festival di Venezia, dove ha aperto l’80a edizione, il film Comandante di Edoardo De Angelis, con protagonista il poliedrico Pierfrancesco Favino, arriva finalmente nelle sale distribuito da 01 Distribution.
Da domani, martedì 31 ottobre, sarà possibile ripercorre sul grande schermo la storia di Salvatore Todaro, comandante del sommergibile Comandante Cappellini durante la Seconda guerra mondiale. Il giorno dopo l’uscita nazionale, mercoledì 1° novembre, il regista Edoardo De Angelis e parte del cast faranno un breve tour per un saluto al pubblico nelle sale del territorio tarantino, a iniziare dal multisala Casablanca di San Giorgio Jonico (alle 18.30), cui seguirà il cinema Savoia CityPlex di Taranto (alle 20 e alle 20.30).
Considerato un vero e proprio kolossal bellico, Comandante lancia una sfida agli action movie di guerra internazionali, in particolare quelli ambientati appunto nei claustrofobici spazi di un sommergibile. Non a caso per questo esperimento cinematografico assolutamente avanguardista dal punto di vista delle nuove tecnologie, lo sforzo produttivo è stato considerevole per il cinema italiano, tanto da impegnare per diverso tempo l’interno della Marina Militare di Taranto. Qui è stato ricreato in ogni dettaglio e a grandezza naturale il sommergibile Cappellini, lungo 73 metri per 70 tonnellate di acciaio, oltre al coinvolgimento di più di 100 professionisti fra ingegneri, costruttori e artigiani.
La trama di Comandante, la storia di Salvatore Todaro
Il film è ambientato nel periodo della Seconda guerra mondiale quando, il temerario capitano di corvetta della Regia Marina Salvatore Todaro, è al comando del sommergibile Comandante Cappellini. È il 16 ottobre 1940 quando il comandante affonda a largo dell’Atlantico un piroscafo mercantile belga, il Kabalo, che aveva aperto il fuoco su di loro. Todaro decide, contro il parere dei superiori, di salvare i 26 naufraghi belgi, condannati a morte certa alla deriva su una zattera a centinaia di miglia dalla costa, anche se per far ciò dovrà navigare in emersione per tre giorni, rendendosi visibile alle forze nemiche e mettendo a repentaglio la propria vita e quella dei suoi uomini. In quei tre giorni, il sottomarino si trasformerà in un luogo di incontro tra sconosciuti, anche molto diversi tra loro, ma più simili di quanto non pensassero.