Come è morto John Wayne? Il ruolo centrale della Guerra Fredda nella scomparsa dell’icona del western 

Le rassicurazioni del Governo portarono a conseguenze tragiche.

St. George, 1954. Per girare uno dei suoi tanti film – The Conqueror di Dick Powell, la star hollywoodiana John Wayne si trovava proprio nella città dello Utah. A circa 200 km di distanza si estendeva il Nevada Test Site, una riserva scelta pochi anni prima poiché desertica e risparmiava Las Vegas. Le correnti spingevano, infatti, le polveri verso nord-est, in una desolata area, ospitante perlopiù comunità di nativi e mormoni.

Durante quel decennio nel complesso ebbero luogo circa 100 test atmosferici, ovvero non sotterrai. Di conseguenza, erano particolarmente pericolosi per le radiazioni, globalmente stimate 20 volte quelle emesse a Cernobyl. Purtroppo, allora le conoscenze scientifiche non erano le stesse di oggi. E così, anziché allontanare la popolazione, la si invitava ad assistere. Perché manifestazione di potenza, evoluzione tecnologica, superiorità militare sul nemico comunista, a fronte – assicuravano le autorità – di nessun rischio di ricaduta radioattiva.

Il ruolo dell’Operazione Upshot-Knothole nella morte di John Wayne

John Wayne - Cinematographe.it

Nel 1953 ebbe avvio l’Operazione Upshot-Knothole e tra le undici esplosioni compiute nel corso dell’anno ve ne fu una particolarmente letale: la “Dirty Harry”. Spinto dal forte vento, l’enorme e inattesa quantità di fallout generato travolse soprattutto la cittadina di St. George. Ancora una volta nessuno avvertì di mettersi in un luogo riparato o di evitare i prodotti alimentari locali. Addirittura, raccontarono i testimoni, i bambini furono lasciati a giocare all’aperto pure nelle ore immediatamente successive alla deflagrazione.

C’è un’assurda immagine dove John Wayne, in compagnia dei suoi figli teenager che erano andati a fargli visita sul set, maneggia un contatore Geiger. Stando alle parole dei figli, dato l’elevatissimo livello di radioattività riscontrato un anno più avanti, l’attore pensò che lo strumento fosse difettoso. Da patriota, non mise mai in dubbio la tesi governativa.

John Wayne riuscì a sopravvivere a un primo tumore ai polmoni diagnosticatogli nel 1964. Ma il secondo, allo stomaco, se lo portò via, l’11 giugno 1979.

John Wayne

Al lungometraggio fu assegnato l’appellativo di “RKO Radioactive Picture”, per via dell’altissimo numero di casi di cancro registrati tra la troupe. Entro il 1980, 91 persone delle 220 del cast avevano contratto la malattia, di cui 46, compreso il registra e altri tre interpreti principali della pellicola (Susan Hayward, Agnes Moorehead e Pedro Armendáriz), erano deceduti. I due figli di John Wayne ebbero, a loro volta, una qualche forma di tumore, sebbene meno grave.

Ciò non impedì di mettere in dubbio la correlazione tra i fatti. Ciò poiché parecchi volti del cast, compreso Wayne, non avevano uno stile di vita irreprensibile, in quanto forti fumatori e bevitori. La battaglie cominciarono a ottenere abbastanza credibilità, quando nativi e mormoni avviarono cause di risarcimento.

dispetto della loro sobrietà, si erano ravvisati tassi decisamente anomali di incidenza di tumori linfatici. Il provato nesso causale non impedì ai giudici di respingere la tesi per ragioni processuali. In ogni caso, restava la speranza di un intervento legislativo che provvedesse al ristoro delle vittime. Le preghiere trovarono accoglimento nel 1990, con il Radiation Exposure Compensation Act, istituente un fondo specifico.

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