Dahmer: Evan Peters svela la difficile preparazione per diventare il serial killer
L'attore si è preparato per mesi per impersonare il Cannibale di Milwaukee.
Dahmer, omicida noto come il Cannibale di Milwaukee, è uno dei più terrificanti serial killer della storia, con alle spalle 17 omicidi tra il 1978 e il 1991 accompagnati da pratiche decisamente estreme quali violenza sessuale, necrofilia, squartamento e cannibalismo. Un personaggio che ha incontrato il mondo della cultura pop grazie a Netflix, che recentemente ha lanciato sulla piattaforma ben due prodotti dedicati al serial killer, in particolare la miniserie Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer e la docuserie Conversazioni con un killer: il caso Dahmer. Una figura che è tornata in auge nonostante le drammatiche vicende che sono legate alla sua vita.
Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer è uno dei prodotti seriali di Netflix più visti recentemente
In particolare, l’attore protagonista di Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer, ovvero Evan Peters (Wandavision, American Horror Story) ha dovuto faticare per mesi per arrivare ad una perfetta interpretazione del personaggio. Un lavoro introspettivo spaventoso, che ha visto il divo replicare alcuni tratti tipici dell’omicida con tanto studio e preparazione alle spalle. In una recente intervista riportata da Variety, proprio l’artista ha raccontato questo difficile e traumatico viaggio che l’ha portato a vestire i panni di un mostro.
Aveva una schiena molto dritta. Non muoveva le braccia quando camminava, quindi mi sono messo dei pesi sulle braccia per vedere come ci si sente. Ho indossato le scarpe del personaggio con i rialzi, i suoi jeans, i suoi occhiali, avevo sempre una sigaretta in mano. Volevo che tutte queste cose, queste cose esterne, fossero una seconda natura quando stavamo girando, quindi ho guardato molte riprese e ho anche lavorato con un coach di dizione per abbassare la voce. Il modo in cui parlava era molto distinto e aveva un dialetto. Così ho anche creato questo audio di 45 minuti, che è stato molto utile. L’ho ascoltato ogni giorno, nella speranza di imparare il suo modo di parlare e di entrare nella sua sua mente. È stata una ricerca esauriente, cercando di trovare momenti privati, momenti in cui non sembrava imbarazzato, in modo da poter dare un’occhiata a come si comportava prima di queste interviste.
Un lavoro decisamente mastodontico quello di Evan Peters che l’ha consacrato al grande pubblico che ha apprezzato enormemente la sua performance in scena, tra le più strabilianti viste recentemente nel mondo dell’intrattenimento.