Daniel Craig: “Queer? Con 007 non avrei potuto farlo”
Daniel Craig ha svelato un retroscena su Queer, il film di Luca Guadagnino in cui è protagonista: c'entra anche James Bond.
Lo scorso 3 settembre, in occasione della 81esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, è stato presentato in anteprima mondiale Queer, il nuovo film diretto da Luca Guadagnino (qui potete leggere la nostra recensione in anteprima) che si basa su un romanzo semi-autobiografico dello scrittore statunitense William S. Burroughs. Daniel Craig interpreta William Lee, un uomo che frequenta i locali di Città del Messico: in uno di questi incontra e si invaghisce del giovane Eugene Allerton (Drew Starkey).
In un’intervista al Times l’ex star di James Bond ha confessato che non avrebbe mai preso in considerazione di recitare in questo ruolo negli anni in cui era protagonista del franchise di 007.
Daniel Craig spiega perché non avrebbe mai interpretato un personaggio gay quando era ancora James Bond
“Non avrei potuto farlo mentre interpretavo Bond. Sarebbe sembrato reazionario, come se avessi sentito di dover dimostrare le mie capacità“, le parole di Daniel Craig, che ha poi aggiunto che in quel periodo la prospettiva di introdurre i fan di Bond a una diversa rappresentazione della mascolinità non lo interessava.
“Ci sono passato nel periodo in cui interpretavo Bond. Potrebbe esserci questo Bond? Quell’altro Bond?“, ha aggiunto Craig, precisando poi che “la vita è troppo corta” per dare importanza a tutto ciò che possa alimentare questo tipo di discussione.
L’attore britannico, che ha indossato i panni della celebre spia in cinque film (fino a No Time to Die del 2021), ha poi rivelato al Times che interpretare la parte di James Bond è stato molto faticoso e che all’inizio della sua esperienza pensava di doversi dedicare ad altro.
“Ma non l’ho fatto“, ha aggiunto Craig, che poi si è soffermato su quanto gli è servito per recuperare le energie fisiche e mentali dopo le riprese. “Ero così esausto alla fine di un Bond che mi ci volevano sei mesi per riprendermi emotivamente – le parole dell’attore 56enne – Ho sempre avuto l’atteggiamento che la vita dovesse venire prima e, quando il lavoro è venuto prima mi ha sempre messo in difficoltà“.
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