David Cronenberg contro la critica di Cannes: “Non hanno capito il mio ultimo film”

David Cronenberg pensa che forse è stato un errore presentare il suo ultimo lavoro a Cannes. "Non potrei sopportare una vita senza umorismo".

David Cronenberg è uno dei registi e sceneggiatori più influenti e innovativi del cinema contemporaneo, noto per il suo stile unico che esplora i confini tra corpo, mente e tecnologia. Classe 1943, canadese, Cronenberg si è affermato come il pioniere del body horror (anche se è un termine che lui non approva molto), un genere che fonde il terrore psicologico con la trasformazione fisica del corpo umano, spesso per riflettere paure sociali e individuali legate alla tecnologia, alla malattia e alla sessualità.

Alla 77esima edizione del Festival di Cannes, Cronenberg ha presentato il suo ultimo lavoro, The Shrouds. Non è finito sulla lista dei vincitori, anche se sorprende il fatto che la giuria si sia dimenticata del regista canadese. Non è stato il film più semplice della Selezione Ufficiale, e sappiamo bene che il cinema fantastico di solito non ottiene il riconoscimento che merita ai festival, con poche eccezioni.

Cronenberg non è stato contento delle critiche ricevute a Cannes e ora sembra pentito di essere tornato al festival per presentare il suo ultimo lavoro. Dopo le anteprime in altri concorsi, Toronto e New York, The Shrouds ha ricevuto commenti più positivi e ha migliorato la sua valutazione media su pagine come RottenTomatoes o Metacritic. Il regista ha fatto riferimento a questo cambiamento al festival di New York e afferma che, The Shrouds, non è stato capito a Cannes perché, secondo lui, la gente crede che non si debba ridere.

“Non hanno capito il film, in parte a causa della lingua e delle questioni culturali, e per il fatto che le persone forse pensavano che se ridevano fosse una mancanza di rispetto o qualcosa del genere. È la pressione del Festival di Cannes . Non abbiamo avuto il tipo di risate che sapevo che invece avremmo avuto, diciamo, al Festival di Toronto o che avremmo avuto qui [a New York]”.

“La vita senza umorismo è qualcosa che non sopporto”, dichiara David Cronenberg, 81 anni. Da notare che il suo ultimo film è nato dal dolore patito per la morte della moglie. La storia ruota attorno a un vedovo (Vincent Cassel) la cui attività lavorativa è offrire un servizio innovativo presso un cimitero: l’osservazione dei morti. Lì è sepolta la sua ex moglie (Diane Kruger), sulla quale veglia ossessivamente.

Non è esattamente il tipo di materiale che si traduce in una commedia, ma il regista canadese è da sempre interessato all’umore e all’umorismo oscuro. E catturare la violenza, il sesso, disturbare il pubblico. Ci sono infatti momenti e dialoghi in cui si può solo ridere, anche se il film ha un tono più thriller. Ha diversi protagonisti molto intelligenti che affrontano situazioni strane e cercano di razionalizzare ciò che accade loro; ed è da lì che nasce l’umorismo.