David Lynch: la malattia, i film iconici, i figli, il divorzio e la relazione con Isabella Rossellini

La vita dello straordinario e visionario regista americano che, con le sue opere, cambiò radicalmente il volto dello spettacolo.

David Lynch, il visionario regista e sceneggiatore che ha trasformato il cinema americano con la sua arte oscura e surreale, è scomparso all’età di 78 anni. Nel 2024 aveva rivelato di soffrire di enfisema, una grave malattia polmonare causata in parte dalla sua lunga dipendenza dal fumo. La sua famiglia ha condiviso la notizia della sua morte con un messaggio su Facebook: “Ora c’è un grande vuoto nel mondo. Ma, come diceva lui, ‘Concentrati sulla ciambella, non sul buco’”.

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David Lynch, un maestro del cinema surreale e onirico

David Lynch nacque il 20 gennaio 1946 a Missoula, Montana. Dopo aver studiato arte e cinema, fece il suo debutto con Eraserhead nel 1977, un film che divenne rapidamente un cult grazie alla sua atmosfera unica e inquietante. Con The Elephant Man (1980), Lynch ottenne ben otto nomination agli Oscar, guadagnandosi un posto di rilievo nel panorama cinematografico. Nonostante il fallimento commerciale di Dune (1984), trovò il suo equilibrio artistico con Blue Velvet (1986), un film che esplorava i segreti oscuri di una cittadina americana all’apparenza tranquilla.

Nel 1990, Lynch rivoluzionò il concetto di televisione con Twin Peaks, una serie che combinava mistero, surrealismo e un’enigmatica narrativa, catturando l’immaginazione di milioni di spettatori. Tra le sue altre opere iconiche ci sono Wild at Heart (1990), Lost Highway (1997), Mulholland Drive (2001) e Inland Empire (2006). Il suo stile inconfondibile, caratterizzato da narrazioni oniriche e immagini suggestive, gli ha garantito il titolo di maestro del cinema visionario. Non per caso, Lynch trovava nella meditazione trascendentale una fonte di equilibrio e ispirazione creativa. Questa pratica, che seguiva quotidianamente, influenzò profondamente la sua arte, consentendogli di esplorare territori inesplorati dell’immaginazione.

La vita personale

Nonostante il suo riserbo, la vita privata di Lynch fu segnata da quattro matrimoni e cinque figli. L’ultima moglie, Emily Stofle, con cui era sposato dal 2009, lo ha accompagnato negli ultimi anni della sua vita. Una delle relazioni più celebri del regista fu quella con Isabella Rossellini, attrice e icona degli anni ‘80, con cui collaborò anche in Blue Velvet.

David Lynch lascia un’impronta indelebile nel mondo del cinema. Le sue opere non solo resistono al trascorrere del tempo, ma continuano a ispirare registi, artisti e appassionati di tutto il mondo. Lynch era un artista che sfidava le convenzioni, creando opere che sondavano i lati più oscuri e misteriosi della condizione umana. Martin Scorsese, in un tributo, ha dichiarato: “David Lynch è stato un vero visionario. Ha creato immagini e suoni mai visti o sentiti prima, rendendo straordinario il familiare. Le sue opere cresceranno e si approfondiranno con il passare degli anni. Siamo stati fortunati ad averlo”.

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