Giulia Salemi, Dayane Mello e lo spacco inguinale: il lato sexy di Venezia 73?
A Venezia 73 Giulia Salemi e Dayane Mello al centro dell’attenzione grazie ai loro abiti dallo spacco inguinale in uno sgargiante arancione e fucsia.
La parola più trend della 73. Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia? Senza dubbio spaccatura! Così frivola, contemporanea, ambigua, la spaccatura è la diretta conseguenza di una scossa, che sia artistica, metafisica o prettamente mondana poco importa; ciò che conta è che la spaccatura divide: la critica clemente da quella spietata, i film coinvolgenti da quelli tediosi e il buono dal cattivo gusto.
Già, perché nella romantica atmosfera lagunare ogni cosa è sotto i riflettori e, nonostante sia lecito errare, provocare potrebbe essere fatale e di cattivo gusto.
Nella kermesse delle eccellenze cinematografiche, infatti, concorre anche la capacità di sapersi adeguare all’ambiente veneziano, incastonato in un’Italia necessariamente sotto-tono (visti gli ultimi avvenimenti) e in un contesto, se vogliamo, che non pone affatto sul piatto d’argento la necessità di indossare un variopinto abito dallo spacco inguinale.
Si parla ovviamente dell’abbigliamento succinto delle showgirl Giulia Salemi e Dayane Mello durante il red carpet di The Young Pope (il sacro e il profano!), nel quale hanno sfilato in abiti firmati Matteo Evandro Manzini, mettendo in bella vista la depilazione inguinale totale con tanto di segno del costume che, si sa, ha sempre il suo charme (?!).
Scandalo? Nell’Italia in cui tutti dovrebbero essere liberi di fare ciò che vogliono certo non scalfisce le coscienze uno spacco del genere; eppure è la stessa Italia che tiene alla moda, quella de ‘la classe non è acqua’ e quindi sì: può darsi che dell’ultimo film di James Franco non importi molto, ma ‘come si è conciata quella?’ è una curiosità di fondamentale importanza!