Denis Villeneuve spiega il ruolo delle donne in Blade Runner 2049
Dopo le continue polemiche su un presunto uso "oggettistico" delle donne in Blade Runner 2049, Denis Villeneuve è tornato a parlare del suo ultimo film
Blade Runner 2049 di Denis Villeneuve è forse uno dei film più chiacchierati e discussi del 2017. Apprezzato dalla critica e quasi demolito al box office internazionale, il sequel del capolavoro di Ridley Scott continua a far parlare di sé. Una delle maggiori critiche del film è stata la sua dura rappresentazione delle donne in un futuro quasi distopico. Parlando con Vanity Fair, al regista, prossimo a lavorare su un nuovo adattamento di Dune, è stato chiesto del “mondo” del film e di questa sua presunta “ostilità verso le donne”.
“Sono molto sensibile nel modo in cui ritraggo le donne nei film. Questo è il mio nono lungometraggio e sei di loro hanno donne nel ruolo principale”, ha ribadito Denis Villeneuve, che ha diretto Amy Adams in Arrival e dEmily Blunt in Sicario. “Il primo Blade Runner è stato piuttosto duro con le donne, qualcosa sull’estetica del film noir, ma ho cercato di portare profondità in tutti i personaggi. Per Joi, il personaggio olografico è interessante vedere come si evolve nel film”.
Naturalmente, una delle scene più discusse (e criticate) del film ha coinvolto l’assistente olografica di casa interpretata Ana de Armas, Joi. Alla ricerca del sentimento umano, Joi cerca una vera prostituta per contribuire a un rapporto atre con il personaggio di Ryan Gosling, l’agente K. Oltre l’uso delle donne come burattini domestici che fanno cenno alle richieste dei loro padroni, la presunta violenza in Blade Runner 2049, diretta alle donne in particolare, è stata un grande punto di discussione. Per Villeneuve, la raffigurazione di Blade Runner è solo una riflessione sul mondo reale.
“Cos’è il cinema? Il cinema è uno specchio della società, Blade Runner non parla di domani, parla di oggi e mi dispiace, ma il mondo non è gentile con le donne”, ha detto candidamente il regista.
“C’è un senso nel cinema americano: vuoi ritrarre un mondo ideale, vuoi ritrarre un’utopia, un bel sogno per un mondo migliore, difendere qualcosa di meglio, sì, ma se guardi i miei film questi esplorano le ombre di oggi, il primo Blade Runner è la più grande affermazione distopica dell’ultimo mezzo secolo: ho seguito questo, quindi sì, è una visione distopica di oggi che amplifica tutti i difetti. a tale proposito.”
Blade Runner 2049 continua a far discutere insomma.
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