Doctor Strange 2, censurato il poster italiano del film per un motivo piuttosto divertente
Il film uscirà nelle sale tra poco meno di un mese, il 6 maggio.
Si sa che l’Italia ha una certa passione per la gestualità. Che sia un elemento che davvero contraddistingue gli italiani o piuttosto un luogo comune usato dalle persone all’estero per prenderci in giro, sta di fatto che ormai l’arte del gesto è entrata a far parte del DNA italico, tanto che ormai anche all’estero chi di mestiere si occupa di immagini e in particolare di immagini che contengono persone o personaggi gesticolanti deve fare attenzione al significato che uno di quei gesti può avere nel vocabolario italiano. Questa particolare attenzione l’ha avuta anche la Marvel quando ha dovuto pubblicare un poster dell’atteso film Doctor Strange 2. La versione italiana della locandina internazionale infatti è stata censurata per un motivo davvero molto divertente ed evidente. Basterà vedere i due poster a confronto. Li trovate qui sotto: a sinistra quello italiano, a destra quello diffuso nel resto del mondo.
Il motivo del cambiamento è appunto evidente. Nel poster internazionale, Benedict Cumberbatch fa un gesto piuttosto inequivocabile e che in Italia ha un significato chiaro e preciso e certamente non positivo. Ci facciamo aiutare da Screenrant, che ha scritto un articolo a riguardo, per spiegare il motivo della censura: “In Italia e in altri Paesi del Mediterraneo, quando le dita di una persona sono puntate verso il basso [mentre quella persona fa il gesto delle corna] e non verso un’altra persona, il gesto del ‘malocchio’ è usato per tenere alla larga la cattiva fortuna. Tuttavia, quando le dita sono rivolte verso l’alto – proprio come nel poster – allora si tratta di un altro modo per chiamare qualcuno ‘cornuto’“. Insomma, è stato sicuramente lavoro in più per quelle persone che in casa Marvel si occupano di marketing, ma quanto meno si è scongiurato il pericolo di un poster che in Italia sarebbe stato certamente oggetto di chiacchiere, discussioni e polemiche.