Dolphin Man: a Visioni Fuori Raccordo 2017 il film sull’uomo delfino
Non perdete la proiezione di Dolphin Man, il film che celebra l’Uomo Delfino alias Jacques Mayol.
Si terrà oggi, domenica 19 novembre, in occasione della decima edizione di Visioni Fuori Raccordo, il festival romano del documentario, la proiezione di Dolphin Man, il film diretto da Lefteris Charitos che celebra l’Uomo Delfino, il free diver che ha rivoluzionato il mondo dell’apnea. Appuntamento alle 20.00 presso il Teatro Palladium (Piazza Bartolomeo Romano, 8).
Jacques Mayol torna a far parlare di sé con un film che celebra la sua avventura umana e sportiva. Mayol, noto ai più come L’Uomo Delfino, ha battuto i record per essere rimasto in apnea più di quanto un comune essere umano riesca a fare. Il film arriva in Italia grazie alla collaborazione con il network europeo Moving Docs di cui Doc/it – Associazione Documentaristi Italiani è partner, volto alla distribuzione congiunta di documentari in Europa attraverso innovative strategie di sensibilizzazione del pubblico.
Alla proiezione che si terrà al Visioni Fuori Raccordo – Rome Documentary Fest saranno presenti il regista e il cameraman subacqueo Pippo Castellano.
La trama del film documentario Dolphin Man si concentra sul mondo di Jacques Mayol, perlopiù subacqueo! Un percorso sensoriale che ci trasporta dal Mediterraneo al Giappone, dall’India alle Bahamas, facendoci conoscere non solo il protagonista ma anche le persone a lui più care come i figli Dottie e Jean-Jacques e i campioni del mondo di immersione
William Trubridge, Mehgan Heaney-Grier e Umberto Pelizzari.
È bello notare come ciò che Mayol voglia raggiungere non è tanto un record numerico quanto una più profonda affinità tra l’essere umano e il mare.
Con la voce narrante di Jean-Marc Barr, l’attore che ha interpretato Mayol nel film Le Grand Bleu di Luc Besson, Dolphin Man intreccia un archivio di rari filmati storici degli anni ’50 con una splendida fotografia subacquea contemporanea per scoprire come l’Uomo Delfino ha
rivoluzionato il mondo dell’apnea e dell’immersione profonda, portando una nuova
consapevolezza al nostro rapporto con il mare.
Racconta il regista greco Charitos:
Il film tratta delle questioni essenziali dell’esistenza umana. La morte, i limiti del corpo, il nostro ritorno alla madre natura, le trappole dell’ambizione e della fama personale, l’equilibrio del corpo e dell’anima attraverso la meditazione. […] Al tempo stesso, per Mayol ogni immersione era un tentativo di sincronizzare il corpo e la mente. Grazie anche alle riprese dei migliori cameramen subacquei del mondo, ho voluto che lo spettatore condividesse questa esperienza, immergendosi con lui in profondità, dove tutto è nero, spaventoso e pacifico per poi tornare insieme alla luce abbagliante della superficie.