Don’t look at the Demon: i segreti dal set e i retroscena della realizzazione del film horror

Il contesto di Don’t Look at the Demon, che imita un reality show investigativo, presentava molte sfide

Don’t Look at the Demon, diretto da Brando Lee, è un film horror malese che segue una squadra di investigatori del paranormale, guidata da un medium spirituale emotivamente turbato, che si dirige verso Fraser’s Hill in Malesia per esaminare una serie di inquietanti eventi legati a una casa infestata.

Chick ha sottolineato l’importanza della qualità del suono per l’immersione del pubblico in Don’t look at the Demon: “Un audio ben catturato contribuisce a intensificare la paura”

Don't look at the Demon set - cinematographe.it

Un aspetto distintivo di Don’t Look at the Demon è la sua approccio alla cattura dell’audio, fondamentale per un film horror dove i dettagli sonori possono amplificare l’effetto di paura. Lawrence Chick, fonico di produzione, ha condiviso come è riuscito a ottenere un audio di alta qualità per accompagnare le intense scene del film. Chick ha utilizzato il sistema wireless Lectrosonics Digital Hybrid, un’innovazione che ha dimostrato di essere particolarmente efficace in ambienti difficili. Questo ha permesso di registrare dialoghi e suoni ambientali con estrema chiarezza, fondamentale in un film dove i jump scare e i suoni sussurrati giocano un ruolo cruciale.

Il contesto di Don’t Look at the Demon, che imita un reality show investigativo, presentava molte sfide. Gli spazi ristretti e le condizioni di scarsa illuminazione hanno complicato le riprese, rendendo essenziale un sistema audio che potesse operare efficacemente in tali circostanze. Chick ha dovuto quindi affrontare la sfida di evitare che le luci dei trasmettitori influenzassero le riprese notturne, risolvendo il problema con un semplice nastro isolante.

Il fonico ha anche dovuto adattare le sue attrezzature alle esigenze specifiche delle scene, comprese le acrobazie violente. In alcune sequenze, come quella in cui un personaggio galleggia e sbatte la testa contro un muro, il rischio di danni all’attrezzatura era alto. Per queste situazioni, Chick ha optato per microfoni posizionati sul set anziché trasmettitori direttamente sugli attori, garantendo una registrazione sicura e precisa dei suoni.

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