Dustin Hoffmann: “prima di diventare famoso pulivo gabinetti a New York”
“Non credo che si impari niente dal successo: impari bensì dal fallimento, dagli errori, dalle delusioni"
Dastin Hoffman, due volte premio Oscar con Kramen contro Kramen e Rain Man è un’icona del cinema. Attore, regista, produttore, vanta una lunga carriera cinematografica in cui ha dato corpo e voce a personaggi tra di loro diversissimi se non antitetici. Più di trent’anni di cinema americano imparando dal fallimento e dosando con misura il successo. “Non credo che si impari niente dal successo: impari bensì dal fallimento, dagli errori, dalle delusioni. Il successo non riempie alcun vuoto interiore, quelli dentro che ti portano all’auto-distruzione, droga, alcol, eccessi. Il successo non ti guarisce, non ti cambia, non ti migliora”, ha affermato in una recente intervista.
Dustin Hoffmann, la strada verso il successo di un’icona del cinema hollywoodiano
Proprio dall’errore e dall’incertezza sembra essersi avviata la carriera di Dustin Hoffmann. Figlio di un tecnico attrezzista, vede la luce per la prima volta l’8 agosto 1937 a Los Angeles, California. Dustin, che porta il nome di Dustin Farnum – grande attore del cinema muto -, si dimostra ben presto attratto dall’ambiente cinematografico e dal fascino di Hollywood. Verso la fine degli anni Cinquanta abbandona la facoltà di medicina per trasferirsi a New York. Nella Grande Mela studia recitazione, senza avere però un soldo in tasca: “Ero un outsider. Arrivai a New York e pulivo gabinetti”. Nel 1960 vince un’audizione e ottiene un ruolo in una produzione off-Broadway, Yes Is for a Very Young Man. Negli anni successivi recita in qualche altra piccola parte ma niente di decisivo. È nel 1967 che il regista Mike Nichols lo nota e gli da il ruolo di attore protagonista ne Il Laureato. Il film lo trasforma in breve tempo da caratterista a candidato agli Oscar, aprendogli la strada ad Hollywood. Nel 1988 l’incredibile performance in Rain Man, gli fa aggiudicare per la seconda volta il premio Oscar come migliore attore protagonista. “Il successo non ti guarisce, non ti cambia, non ti migliora”, è stato il segreto della sua carriera.