Elio (di Elio e le Storie Tese) e la sua battaglia per il figlio autistico: ecco il suo appello disperato
Stefano Belisari, noto come Elio, si scaglia duramente contro il Governo e le Regioni.
Il pubblico italiano è ormai abituato a vederlo nelle vesti più disparate: frontman e leader del gruppo Elio e le Storie Tese, giudice del reality show X Factor, attore in Asini e Ci vuol un gran fisico e infine comico nel game show di Amazon Prime Video LOL – Chi ride è fuori. Stefano Belisari, meglio conosciuto come Elio, nella vita di tutti i giorni ricopre il ruolo più importante, ovvero quello di padre. Come ha già rivelato in svariate interviste, l’artista è padre di un figlio autistico, Dante, e ha voluto lanciare un appello in favore di una battaglia sociale che lo riguarda personalmente.
Elio di Elio e le Storie Tese e il suo appello disperato
Nel corso di un’intervista al Corriere della Sera, Elio ha rivolto un appello al governo e alle regioni di affrettare la somministrazione dei vaccini anti-COVID ai ragazzi autistici. Il cantante ha dichiarato che ci sono oltre 600mila famiglie in Italia che sono attualmente in ginocchio perché non ce la fanno ad assistere i loro figli autistici come dovrebbero:
Vaccinate al più presto i ragazzi autistici e chi vive accanto a loro. La situazione delle famiglie con figli autistici in tempi di Covid è difficile anche solo da descrivere. Non si tratta di sopravvivere giorno per giorno, ma ora per ora. Molte di queste persone non sono autosufficienti e hanno bisogno di assistenza 24 ore su 24.
L’artista ha escluso categoricamente la possibilità di ricoverare i soggetti più fragili negli ospedali:
Non è immaginabile l’eventualità di un ricovero in ospedale, tantomeno in terapia intensiva. E non bisogna commettere l’errore di pensare che l’autismo riguardi solo i bambini: esiste un esercito di autistici adulti, assistiti solo da genitori anziani allo stremo.
Infine, Elio ha dichiarato che in un paese civile il problema dei ragazzi autistici sarebbe in cima alla lista delle priorità e ha fatto un ultimo appello soprattutto alle regioni:
Alcune regioni hanno già iniziato a vaccinare i soggetti fragili e chi li assiste; è ora che lo facciano tutti.