Emma Stone rivela un pessimo consiglio ricevuto a Hollywood: “La carriera delle attrici non è uno sprint”
Emma Stone ha rivelato un pessimo consiglio ricevuto negli ambienti di Hollywood qualche anno fa.
Negli ambienti di Hollywood, dove gli stereotipi di genere spesso persistono, l’attrice premio Oscar Emma Stone ha recentemente ribattuto a consigli datile vent’anni fa da un dirigente cinematografico che riflettevano una prospettiva limitata sulle carriere delle attrici. Stone ha condiviso questa esperienza durante un suo discorso mettendo in discussione l’idea che la carriera delle donne nell’industria cinematografica debba essere uno “sprint” anziché una “maratona”.
Emma Stone critica i pregiudizi presenti nel suo settore
Il dirigente, come riferito da Stone, aveva sottolineato che per gli attori maschi, la carriera è una maratona, mentre per le donne è uno sprint. Questo suggerimento rifletteva una visione ristretta delle opportunità per le attrici, sottolineando l’importanza di sfruttare al massimo il periodo considerato il migliore per la loro carriera.
Tuttavia, Stone ha respinto vigorosamente questa concezione limitata, sottolineando che ci sono numerosi esempi di donne che hanno raggiunto il culmine delle loro carriere man mano che invecchiavano. Ha citato esempi come Michelle Yeoh, che ha vinto il suo primo Oscar a 60 anni, e iconiche attrici come Meryl Streep, Viola Davis, Glenn Close, Julianne Moore, Annette Benning e Jodie Foster, che continuano a offrire interpretazioni avvincenti e complesse.
La critica di Stone mette in luce il cambiamento culturale in corso a Hollywood, dove sempre più donne stanno sfidando gli stereotipi di genere e le aspettative limitanti legate all’età. La sua affermazione sottolinea l’importanza di valutare le donne per il loro talento e la loro abilità, indipendentemente dall’età, e di riconoscere che la carriera di un’attrice è una “maratona” che può continuare a evolversi nel tempo.
Il dibattito sollevato da Emma Stone ha riflettuto la crescente consapevolezza all’interno dell’industria cinematografica riguardo alla necessità di creare opportunità e rappresentazioni più equilibrate per le donne, specialmente per quelle che hanno superato i tradizionali “anni d’oro” considerati ideali per una carriera nel cinema.
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