Farrah Fawcett e la terribile malattia che ne ha provocato la morte: sintomi, cause e prognosi del cancro anale
La testimonianza di Farrah Fawcett sensibilizzò l'opinione pubblica su una malattia fin lì poco conosciuta.
Colpita dal tumore, Farrah Fawcett spese gli ultimi anni tra cure e lettini d’ospedale
Per smuovere le coscienze Farrah Fawcett, nata il 2 febbraio 1947, girò un documentario, intitolato Farrah’s Story, dove raccontava la terribile agonia vissuta. La modella e attrice, principalmente riconosciuta per aver fatto parte della serie tv Charlie’s Angels, dimostrò che nessuno è immune dal cancro anale.
Subito dopo aver ricevuto la diagnosi nel 2006, si sottopose a un ciclo di cure. E il tumore sembrò andare in remissione qualche mese più avanti, ma purtroppo ricomparve nel 2007. Così trascorse gli ultimi anni di vita a lottare contro un male che se la portò via nel 2009, una volta diffusosi in altre parti del corpo. Il marito, Ryan O’Neal, raccontò ai giornalisti il calvario attraversato dalla compagna, costretta a letto con la flebo.
È essenziale individuare il tumore dell’ano in fase iniziale, al fine di scongiurarne lo sviluppo. Certi sintomi andrebbero colti subito, tra cui il prurito, il gonfiore, il dolore e il sanguinamento del canale rettale. Si consiglia di interpellare subito un medico qualora tali avvisaglie finissero per presentarsi.
Rispetto agli uomini, le donne sono maggiormente a rischio (circa il doppio). Così come lo sono i fumatori e le persone con un sistema immunitario particolarmente deficitario (ad esempio con HIV o reduci da un trapianto di organi) e quelle con precedenti diagnosi di ulteriori tumori, in genere associati al virus HPV. Infine, le probabilità di contrarre il brutto male, che non ha lasciato scampo neppure a Sarah Fawcett, crescono con l’incrementare dell’età.
La scelta del trattamento dipende da vari fattori quali lo stadio, la sede iniziale, il tipo istologico e le condizioni di salute generali del paziente. Se piccolo e superficiale, il tumore è spesso affrontabile direttamente con la chirurgia.
Altrimenti, in via preliminare, si ricorre alla chemio-radioterapia. Secondo le rilevazioni degli esperti, la combinazione consente di potenziare l’efficacia dell’effetto. È, invece, attualmente oggetto di studi clinici la validità dell’immunoterapia da sola o in combinazione con farmaci.
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