Il Festival di Venezia non escluderà i registi russi che si oppongono a Putin
L'importante è che manifestino il proprio dissenso nei confronti dell'attuale regime.
Possibilità quindi di vedere i film russi durante il Festival di Venezia del 2022
Il discorso è molto semplice e potrebbe essere brutalmente sintetizzato in questo modo: se non sei d’accordo con Putin, allora puoi partecipare. È quanto affermato con una dichiarazione ufficiale dalla Biennale di Venezia, in vista anche della 79esima edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica che si terrà dal 31 agosto al 10 settembre. La decisione del Festival di Venezia è quindi diversa rispetto a quella presa da Cannes che ha deciso di accogliere i film russi al Festival, impedendo però alle sue delegazioni di partecipare. Ancora più severa invece la commissione degli European Film Awards che ha deciso di escludere a priori dalla competizione i film russi. Di seguito potete leggere il comunicato ufficiale della Biennale.
La Biennale di Venezia comunica che sta collaborando e collaborerà in ogni modo con la Partecipazione nazionale dell’Ucraina alla 59. Esposizione Internazionale d’Arte (23 aprile – 27 novembre 2022) per favorire la presenza dell’artista e del suo team con la sua opera, alla cui realizzazione è fortemente impegnato nonostante la tragica situazione in Ucraina.
La Biennale di Venezia intende manifestare anche in questo modo il suo pieno sostegno a tutto il popolo ucraino e ai suoi artisti, insieme alla ferma condanna dell’inaccettabile aggressione militare messa in atto dalla Russia.
La Biennale è altresì vicina a tutti coloro i quali in Russia si stanno coraggiosamente opponendo alla guerra. Fra di loro, artisti e autori di tutte le discipline, molti dei quali sono stati in passato ospiti della Biennale. La Biennale di Venezia non chiuderà la porta a chi difende la libertà di espressione e manifesta contro l’ignobile e inaccettabile decisione di aggredire uno Stato sovrano e l’inerme sua popolazione. Per coloro che si oppongono all’attuale regime russo, ci sarà sempre posto nelle mostre della Biennale, dall’Arte all’Architettura, e nei suoi festival, dal Cinema alla Danza, dalla Musica al Teatro.
La Biennale rifiuta peraltro – finché permane tale situazione – ogni forma di collaborazione con chi ha invece attuato o sostiene un atto di aggressione di inaudita gravità, e non accetterà pertanto la presenza alle proprie manifestazioni di delegazioni ufficiali, istituzioni e personalità a qualunque titolo legate al governo russo.
La Biennale segue con apprensione lo svolgimento della guerra in Ucraina nella speranza che la diplomazia internazionale trovi in tempi brevi una soluzione condivisa, che metta fine ai lutti e alla sofferenza di un intero popolo e restituisca al mondo della cultura piena libertà d’azione e movimento.