79° Festival di Venezia – Il discorso del presidente ucraino Zelensky scuote la Sala Grande: “Non lasciateci soli”

La cerimonia d'apertura del 79° Festival di Venezia è stata scossa dal discorso politico di Zelensky, che ha riportato l'attenzione sulla guerra in Ucraina.

La 79ª edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è stata inaugurata ieri – 31 agosto – sotto il segno (anche) della politica. La cerimonia d’apertura in Sala Grande è stata infatti movimentata dalla trasmissione di un videomessaggio del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, il quale ha acceso – ancora una volta – i riflettori sulla guerra che sta dilaniando il suo Paese ormai da mesi. Un intervento necessario e sentito, accolto da un lunghissimo applauso dei presenti in Sala – compresi i membri della Giuria, presieduta dall’attrice Julienne Moore.

Festival di Venezia – nel discorso di Zelensky spazio ai nomi delle vittime minorenni della guerra in Ucraina

“Non restate in silenzio, non lasciateci soli”. Con queste parole Zelensky si è rivolto direttamente alle star e alle maestranze del cinema presenti in sala, le quali possono utilizzare la propria voce per veicolare un messaggio fondamentale, ovvero il non dimenticare ciò che sta accadendo nel mondo reale, fuori dalle Sale del Festival del Cinema di Venezia. Il Presidente Ucraino ha poi attaccato apertamente i Russi e Vladimir Putin, definendoli “macellai, terroristi ed assassini” e ricordando al pubblico che l’orrore della guerra continua senza sosta da mesi: “un orrore che non dura 120 minuti come un film, ma da 189 giorni. Non bisogna fare il gioco della Russia che vuole che ci si abitui, ci si rassegni alla guerra. La voce del cinema conta. Gloria all’Ucraina”. 

Zelensky Festival di Venezia - Cinematographe.it

Ma Zelensky pare essere consapevole che le parole – contenute nell’ennesimo videomessaggio – forse non bastano più. E così ha deciso di terminare il suo intervento con un’immagine che riporta i nomi dei 358 ragazzi minorenni morti – ad oggi – a causa della guerra, corredati di età e luogo del decesso: “I nomi sono importanti: è la lunghissima lista dei minorenni uccisi fino ad oggi in Ucraina. Essere stanchi di questi nomi  significa cancellare questi nomi. Sono sicuro che tutto il mondo civile non lo farà mai e rimarrà al fianco dell’Ucraina fino a che la vittoria e la giustizia saranno accolte da un applauso.” La cerimonia d’apertura – condotta dalla madrina del Festival Rocío Muñoz Morales – è poi proseguita con la proiezione del Film d’Apertura, l’apocalittico White Noise di Noah Baumbach.

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