Biografilm 2016 – Goodbye Darling, I’m off to fight: recensione

Goodbye Darling, I’m off to fight (Ciao Amore, vado a combattere) è il documentario di Simone Manetti che nell’appena concluso Biografilm 2016 ha conquistato il Best Film Yoga Award della giuria Biografilm Italia e una menzione speciale della giuria Opera Prima. Il film è incentrato sulla vita di Chantal Ughi, che in uno straordinario e toccante percorso esistenziale si è buttata alle spalle il suo passato da modella e attrice intraprendendo una carriera completamente diversa nella Muay thai (una sorta di boxe thailandese), disciplina in cui si è laureata campionessa mondiale per più volte. Goodbye Darling, I’m off to fight è prodotto dalla totalmente indipendente casa di produzione Meproducodasolo SRL di Alfredo Covelli.

Goodbye Darling, I’m off to fight: un toccante racconto sull’imprevedibilità del destino e sul coraggio di continuare a lottare di fronte alle avversità della vita

Goodbye Darling, i'm off to fightA volte la vita sa sorprenderci e risollevarci prendendo strade che mai avremmo creduto percorribili, e che diventano un motivo per non arrendersi e per continuare a lottare. Goodbye Darling, I’m off to fight ci mette davanti a uno di questi casi raccontandoci l’incredibile trasformazione di Chantal Ughi, partita per un viaggio di qualche settimana in Thailandia per sfogare la rabbia per l’ennesima delusione amorosa, ma scopertasi poi strepitosa combattente in uno sport particolarmente duro e solitamente ostile all’universo femminile. Come già avvenuto in molte pellicole basate sugli sport di combattimento, dalla saga di Rocky a The Wrestler, passando per Million Dollar Baby, la lotta e la sfida fisica, pur descritte con dovizia di particolari, sono solo il perno per raccontare qualcosa di molto più ampio e coinvolgente, cioè la voglia di risollevarsi e dare una svolta a un’esistenza segnata da troppe delusioni e sofferenze da parte di una donna dall’eccezionale forza d’animo. Il regista Simone Manetti è infatti abile a fare entrare lo spettatore fra le pieghe di un’esistenza difficile e tormentata, in cui gli avversari da combattere per Chantal non sono solo quelli che le si parano di fronte sul ring, ma anche e soprattutto i demoni interiori che provengono dal suo passato.
Goodbye Darling, i'm off to fight

Fra immagini di archivio, interviste a persone direttamente collegate a Chantal e un vero e proprio pedinamento di quest’ultima alla ricerca di un’emozione forte e inaspettata, passato e presente si incrociano e si sovrappongono, restituendoci l’immagine di una donna forte e grintosa, che ha saputo ricostruire la sua martoriata esistenza ripartendo da zero, incanalando il suo dolore e la sua rabbia nello sport e facendosi strada con sudore della fronte, lividi e perseveranza in un ambiente ostile e a lei totalmente sconosciuto. In ogni istante della pellicola è percepibile la naturalezza con cui Simone Manetti si è approcciato a Goodbye Darling, I’m off to fight, evitando qualsiasi forzatura e limitandosi a stare discretamente accanto alla protagonista, che viene lasciata libera di esprimere il caleidoscopio delle sue emozioni e dei suoi tormenti, spaziando dallo sport alla vita sentimentale, dal presente a un’infanzia dolorosa, causa di molti dei lati oscuri del suo carattere. Particolarmente azzeccata e funzionale al racconto è la scelta da parte del regista di fare coincidere l’inizio della narrazione con il momento del rientro sul ring di Chantal dopo un lungo periodo di assenza. Lo spettatore osserva così la vita della protagonista da una sorte di ponte fra la sua esistenza passata e quella presente, potendo apprezzare maggiormente il lato più grintoso e combattivo di Chantal, che si dimostra capace di ricominciare e tornare competitiva ad alti livelli nonostante la lunga pausa dai combattimenti. Il risultato è una pellicola sincera e genuina, che grazie a una regia asciutta ma incisiva riesce a scaldare anche i cuori dei non appassionati dei combattimenti agonistici, centrando il duplice obiettivo di presentare una vita decisamente fuori dal comune e di fare luce su uno sport poco conosciuto in Italia e sul suo inserimento nella Thailandia reale, lontana dallo stereotipo di isola felice e ancora tanto, troppo, misogina.

Goodbye Darling, i'm off to fight

Goodbye Darling, I’m off to fight e la sua dolce e combattiva protagonista Chantal Ughi ci ricordano una volta di più l’importanza di non lasciarsi abbattere dalle difficoltà della vita e di perseverare nella ricerca di qualcosa che ci offra una possibilità di rivincita e riscatto dai dolori e dalle sofferenze del nostro passato. Un documentario imperdibile e necessario, che si rivela un commovente inno alla costante sfida con se stessi e al superamento dei propri limiti e delle proprie difficoltà.

Regia - 4
Fotografia - 4
Sonoro - 4
Emozione - 4

4