IFF Integrazione Film Festival: il programma dell’edizione 2023

L’ingresso alle proiezioni è gratuito su prenotazione. Tutte le proiezioni si svolgono al cinema Lo Schermo Bianco del polo culturale Daste e Spalenga di Bergamo, presso l’adiacente Spazio Eventi sono previsti tutti gli eventi collaterali (ingresso gratuito, senza prenotazione).

Il cinema è luce” è il tema al centro del 17° IFF Integrazione Film Festival, il concorso cinematografico internazionale per cortometraggi e documentari dedicati a intercultura, identità, inclusione, che raccontano l’integrazione tra esperienze e persone di diverse appartenenze culturali e provenienze nazionali, che si terrà a Bergamo da martedì 9 a domenica 14 maggio. In programma 16 film – 5 documentari e 10 cortometraggi in gara, oltre alla proiezione di inaugurazione (Notte Fantasma di Fulvio Risuleo con gli attori Edoardo Pesce e Yothin Clavenzani) – e numerosi eventi per l’incontro e il dialogo tra culture e generazioni, come spettacoli teatrali, presentazioni di libri, tour itineranti in città e un microfono acceso sul mondo nell’IFF Corner. 

Il programma del 17esimo IFF Integrazione Film Festival

IFF Integrazione Film Festival; cinematographe.it

Tra i cinque documentari in programma Maka di Elia Moutamid (Italia), sul difficile viaggio e la vita in Italia della scrittrice, giornalista e antropologa Geneviève Makaping. In Ci sarà una volta di Paolo Geremei (Italia) protagoniste sono quattro madri, quattro vite e molte fiabe per dimostrare come si può essere forti, sempre, in un mondo difficile. My dear di Aragon Yao (Portogallo) è un documentario autoriflessivo sul volere di un giovane direttore cinese di esprimere la sua identità sessuale in Europa. Fortune cook me di Yang Ni (Germania) è un resoconto sui biscotti della fortuna e su un laboratorio di cucina interculturale. Il biscotto della fortuna, che esiste da più di un secolo, è considerato uno dei simboli dell’Asia ma è completamente sconosciuto. Infine, Dansaert Legacy di Mouhammadou Sy (Belgio) racconta della genesi del progetto artistico e sportivo BBall in the sky nella piazza di Nouveau Marché aux grains, a Bruxelles. 

Tra i dieci cortometraggi in programma al 17esimo IFF Integrazione Film Festival troviamo Warsha di Dania Bdeir (Libano), ritratto di Mohammad, operatore di gru a Beirut. Un giorno si offre di salire su una delle gru più alte e pericolose di tutto il Libano. In Chinese Laundry di Giorgio Arcelli (Italia), protagonista è Mong, che si è appena trasferita a New York dalla Cina per rilevare il negozio di lavanderia di famiglia: la sua vita professionale e sociale cambia quando scopre cosa sta succedendo nell’edificio in cui lavora. Pema di Victoria Neto (Francia) racconta di Murphy, una giovane ragazza nera di origini congolesi, che soffre di depressione. Anche se ha 20 anni non riesce a trovare la forza per affrontare la madre e confessare la sua angoscia: in opposizione con la religione e la famiglia, Murphy non ha altre alternative per sopravvivere se non nascondersi nel letto. Dall’India arriva The Silent Echo , quattro adolescenti, in un remoto villaggio di montagna, trascorrono le giornate all’interno di un autobus abbandonato sul crinale cantando e facendo musica. Un contest per band emergenti li porterà nella più vicina città. A Night of Riots di Andreas Sheittanis (Cipro) ci porta nelle strade di Cipro, dove durante una rivolta un uomo di origini arabe cerca riparo nella casa di una famiglia. Tuttavia, realizza presto che la sua vita è probabilmente più in pericolo dentro la casa piuttosto che fuori nelle strade con i manifestanti.

In A.O.C. Appellation d’origine contrôlée di Samy Sidali (Francia) Latefa e i suoi due bambini Walis e Ptissam francesizzano i loro nomi nel momento in cui ottengono la cittadinanza francese, consigliati da un’amministrazione piena di buone intenzioni. Affrontano questa singolare prova con ironia e leggerezza, poco prima dell’inizio dell’anno scolastico. Split Ends di Alireza Kazemipour (Iran) è la storia di una ragazza calva e un ragazzo dai capelli lunghi, che cercano di risolvere i loro problemi con l’hijab nella sede della Polizia morale di Teheran. In Songlines di Elisa McLeod (Francia), dopo un incidente d’auto, JFC, un cantante rock di origini algerine, riprende i sensi disperso nella campagna francese, senza nessuno nelle vicinanze che possa aiutarlo: ha perso la memoria e non si ricorda più chi sia, anche se nel paese sembra che tutti lo conoscano. The Stupid Boy di Phil Dunn (Regno Unito) è ambientato in una Londra attanagliata dal terrorismo suprematista bianco, dove due mondi si scontrano, quando un adolescente neurodiverso incontra un uomo in missione suicida. Infine, Tria di Giulia Grandinetti (Italia) si svolge in una Roma distopica, dove è in vigore una legge che non permette alle famiglie straniere di avere più di tre figli. Se un quarto figlio è in arrivo, dovrà nascere, ma tuttavia uno degli altri dovrà essere ucciso, dando la precedenza alle femmine a essere sacrificate. Zoe, Iris and Clio sono tre sorelle, ma una di loro verrà uccisa presto. 

Le opere competeranno per due i premi (in denaro) Miglior Cortometraggio e Miglior Documentario, a cui si aggiungono i seguenti riconoscimenti: Premio del Pubblico, Menzione Speciale “Basso Sebino”, Premio alla Migliore Interpretazione e Menzione Speciale dell’Università degli studi di Bergamo “Inclusione della diversità”.