Lost in Belluscone, al Torino Film Festival omaggio a Franco Maresco
Appuntamento lunedì 24 novembre, alle ore 16 al cinema Reposi (ingresso libero), con LOST IN BELLUSCONE, l’omaggio che il Torino Film Festival dedica a Franco Maresco e al suo ultimo film, Belluscone. Una storia siciliana, premiato all’ultima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. In occasione dell’uscita del dvd e del blu-ray (disponibili dal 2 dicembre con Mustang Entertainment, distribuzione CG Home Video), sarà mostrata in anteprima una selezione delle scene inedite e dei tagli di montaggio che costituiscono i sette contenuti speciali dell’edizione home video del film. A presentare al pubblico i materiali inediti saranno Emiliano Morreale e Marco Travaglio.
I CONTENUTI EXTRA DELL’EDIZIONE HOME VIDEO
Gli extra, della durata totale di 56 minuti, sono così suddivisi:
Come lui vede il mondo – il mondo secondo Ciccio Mira
L’imprevisto – la versione “integrale” dell’intervista a Marcello Dell’Utri
Neomelodici – sul palco e dietro le quinte per cercare di capire di cosa parliamo quando parliamo di neomelodici…
I venti miliardi – tra materiali d’archivio, interviste e testimonianze (anche del collaboratore di giustizia Gaspare Mutolo), un viaggio alle origini della fortuna economica di Silvio Berlusconi.
Noi e le donne – i fratelli La Vecchia si raccontano.
Sei un carabiniere! – «ma se qualcuno le dicesse: “Sei un carabiniere”, lei come reagirebbe?»
Vorrei conoscere Berlusconi – la hit di Erik
BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA: SINOSSI
Il critico cinematografico Tatti Sanguineti arriva a Palermo per ricostruire le vicissitudini del film mai finito di Franco Maresco: “Belluscone. Una storia siciliana”. Un’opera ambiziosa che nelle intenzioni del regista palermitano avrebbe dovuto raccontare il rapporto unico tra Berlusconi e la Sicilia, mettendo insieme una galleria di personaggi in cui spiccano il fedele Marcello Dell’Utri, vari pentiti di mafia e un’infinità di cantanti neomelodici irriducibilmente berlusconiani.
Con lo stile ironico, dissacrante e provocatorio del suo autore, il film intreccia il viale del tramonto di Berlusconi, le sorti dello sfortunato Ciccio Mira (impresario palermitano, sostenitore indefesso del Cavaliere e nostalgico della mafia di un tempo) e il destino artistico dello stesso Maresco, che sceglie di eclissarsi, dopo aver capito l’inutilità dell’ennesima battaglia contro i mulini a vento della politica, in un’Italia che nella “cultura” berlusconiana si è a lungo riconosciuta e continua a riconoscersi.