Matt Ross e Viggo Mortensen su Captain Fantastic: “un road movie fisico e metaforico”
Durante la Festa del Cinema di Roma 2016 abbiamo avuto l’occasione di incontrare Matt Ross con Viggo Mortensen, rispettivamente regista e interprete del film Captain Fantastic.
Cosa pensi di Noam Chomsky?
Matt Ross: Amo Noam Chomsky. Ho inventato l’idea del giorno per celebrarlo perchè volevo che anche i miei figli lo conoscessero. È un grandissimo americano e tutti dovrebbero leggere le sue opere.
Lo hai conosciuto personalmente?
Matt Ross: No. E non credo che Chomsky abbia visto il film, ma all’interno del film vi è una sua citazione pronunciata da una delle bambine a Viggo. Per quello abbiamo dovuto ottenere una sua autorizzazione. Il mio team ha contattato delle persone a lui vicine e la sua risposta mi ha fatto realmente capire chi fosse: “Se mi cita, mi citi correttamente”.
In Captain Fantastic vi è una riflessione sul mondo. Cosa pensa del mondo di oggi? Lei ha mai voluto abbandonare tutto e tutti?
Matt Ross: Tante volte! Credo sia normale volerti distaccare dal mondo quando non riesci a interagire con esso. Io ho sempre desiderato essere un regista e fare film ed è molto difficile farlo stando in una foresta, forse è stata una decisione egoistica per seguire il mio sogno.
Guardando il film ci si chiede se questa esperienza utopica sia da realizzare o meno, tuttavia nel finale sembri voler consigliare di evitare entrambi gli estremi.
Matt Ross: Gli estremi sono sempre da evitare. Fondamentalmente il tema di questo film è la socializzazione, difatti i bambini sono isolati, non hanno nessun tipo di contatto con il resto del mondo tranne che con il padre. Questo ha una ripercussione sulla loro vita. Penso che dipenda comunque dalle persone, in fondo questi ragazzi vivono un’esperienza magnifica perchè entrano a contatto con la loro fonte di cibo perchè sono in grado di coltivarlo, sono bravi pensatori dal punto di vista critico, sono bravissimi a costruire. Sicuramente è un modo di vita estremo però è ammirevole ciò che fanno.
Fin da subito ha scelto Viggo Mortensen?
Matt Ross: Quando scrivo non mi prefiggo mai un determinato attore perchè gli attori perchè è difficile che tu possa mentre scrivi pensare “si sarà sicuramente quello l’attore del mio film” perchè non sai se sarà disponibile. Comunque è stata la mia prima scelta.
Come ha lavorato sulla parte “personale” del personaggio di Mortensen?
Matt Ross: In questo film mi interessava mettere in discussione l’idea di cosa significhi essere padre. Quando scrivo una sceneggiatura è come se lavorassi con la matematica ovvero costruisco una struttura di base e mi pongo delle domande che determineranno il percorso della storia. Questa parte morale ed etica è in realtà il personaggio di Viggo anche il suo recitare perchè lui dona a questo film un contenuto di gravitas e intelligenza che ti fanno pensare alla componente etica morale.
Le scene del film sono state girate cronologicamente?
Matt Ross: Non è stato propriamente cronologico. Abbiamo preferito girare a sezioni per agevolare sopratutto il lavoro dei bambini in modo tale che potessero mantenere la storia in mente.
Come è stato gestire questi bambini considerando che nel film vengono a contatto con temi particolari come il sesso o la violenza?
Matt Ross: In fondo non è cosi difficile come si pensa. Quando scegli dei bambini per un film, in realtà stai scegliendo i loro genitori. Io ne ho discusso prima con i genitori i quali sono stati sempre presenti e mi hanno sostenuto e solo in seguito con i bambini. Gli stessi bambini hanno sostenuto una sorta di esperienza militaresca in un wood camp in cui hanno sostenuto piccoli corsi di sopravvivenza. I bambini si divertono senza pensare che quel film potrà farli diventare stelle del cinema, guadagnare di più o aiutare la loro carriera, loro sono lì per giocare!
Viggo, cosa hai pensato quando hai letto la sceneggiatura di Captain Fantastic?
Viggo Mortensen: Devo dire che questo è stato uno dei più bei copioni che io abbia letto da anni e questo personaggio mi ha attirato per vari motivi, ma soprattutto mi interessava il viaggio emotivo che percorre e come si evolve la storia drammatica. Si deve scontrare con dei problemi, come tutti i personaggi, ed è bello vedere come riesce a superarli e il modo in cui li affronta mi attirava. Ero molto interessato all’aspetto narrativo del film, a partire poi dal titolo, pensavo “Cos’è? Un supereroe? No? Allora poi arriva dopo un supereroe?” invece è ben diverso e le sorprese sono molte. Captain Fantastic è un road movie fisico e metaforico, un viaggio che costringe tutti a cambiare e ad adattarsi.
Viggo, come è stato lavorare con Matt Ross?
Viggo Mortensen: Anche se Matt nasce come attore ha fatto un lavoro eccellente sia come regista che come sceneggiatore e soprattutto è riuscito a creare una bella atmosfera, cosa importante in un film. È stato bravissimo nel gestire anche i ragazzi, sono tanti e bisognava andare incontro ai bisogni di tutti e la cosa più difficile era trovare il tempo necessario per esprimere bene il messaggio del film. Ci siamo preparati tanto prima, a livello fisico e di conoscenze. E già dopo poco siamo diventati una famiglia, una bellissima famiglia. Matt faceva sempre finta che tutto andasse bene, ma era preoccupatissimo dentro, eppure siamo riusciti a divertirci.
Viggo, il tuo personaggio vive in un isolamento dove gli ideali e l’educazione hanno un grande valore. È una cosa che ritrovi anche nella tua vita, così separata dal mondo dello star system?
Viggo Mortensen: Non ho mai avuto una determinata filosofia, non ho mai pensato al l’importanza del budget o chi è il regista o gli altri attori, faccio solo film che mi piacerebbe andare a vedere al cinema. Forse come padre e come essere umano anche a me piace essere onesto, affrontare discorsi spinosi, ma a volte mento nelle piccole cose per non ferire. Però sono d’accordo sull’alimentare la curiosità e il dialogo. Non dipende da dove vivi, se in città o nella foresta, sta nella propria onestà.
Conosciamo le tue doti interpretative, cosa puoi dirci di Viggo Mortensen nelle vesti di regista e fotografo?
Viggo Mortensen: Ho scritto tre sceneggiature e vorrei realizzare un film il prossimo anno. Ho appena terminato di registrare un album, una composizione al pianoforte e un nuovo libro al quale sto lavorando con la mia casa editrice. Anche mio figlio è al lavoro con il montaggio di un documentario su una band punk rock di due sorelle americane che hanno realizzato cinque dischi, il primo dei quali è stato pubblicato quando avevano rispettivamente dieci e quattordici anni. Per il resto? Mi dedico alla mia famiglia!