Michel Hazanavicius e Louis Garrel raccontano Il mio Godard
Le Redoutable (Il mio Godard) ha dato inizio al France Odeon. Ecco cosa hanno svelato Michel Hazanavicius e Louis Garrel durante la conferenza stampa.
In occasione della presentazione de Le Redoutable (Il mio Godard) al France Odeon, festival di cinema contemporaneo francese che si sta svolgendo in questi giorni a Firenze, il regista Michel Hazanavicius e il protagonista Louis Garrel hanno risposto ad alcune domande dei giornalisti nel corso della conferenza stampa tenutasi questa mattina nel suggestivo hotel J.K. Place, in Piazza Santa Maria Novella.
France Odeon: Michel Hazanavicius e Louis Garrel rivelano delle curiosità su Le Redoutable (Il mio Godard) durante la conferenza stampa
Accolto positivamente al cinema La Compagnia, e in generale in tutta la penisola, Le Redoutable (Il mio Godard) è stato considerato in modo particolarmente scettico in patria, proprio per l’immagine che dà di uno dei più grandi esponenti della Nouvelle Vague, Jean-Luc Godard. Al regista Hazanavicius, pertanto, è stato chiesto da cosa è scaturita l’idea di fare una commedia su questa grande figura della storia del cinema, e come ha potuto immaginare di ottenere i diritti per adattare cinematograficamente il libro scritto dalla compagna dell’epoca di Godard, Anne Wiazemsky:
“Non appena ho letto il libro di Anne ho colto immediatamente il potenziale comico di questo personaggio, completamente sfasato dal suo contesto. Una particolarità che non potevo non sfruttare a mio vantaggio. Se si decide di fare un film su Godard occorre entrare all’interno del suo regime, delle sue norme, mentre la commedia permette una maggiore apertura ed elasticità. Questo personaggio mi ha ricordato, in parte, i personaggi estremamente umani della commedia all’italiana, come per esempio Alberto Sordi in Una vita difficile di Dino Risi. Le commedie di Risi e Scola sono state la mia stella polare“.
Louis Garrel, che nella pellicola interpreta un giovane Godard, elogia il personaggio costruito da Hazanavicius, e soprattutto si ritiene soddisfatto per come il regista ha saputo strutturare la narrazione:
“È molto interessante e, oserei dire, giusto, il modo in cui Michel ha raccontato questo film, presentandolo con derisione e un certo distacco. Il motore della sua commedia è la contrapposizione tra vita intima e vita pubblica. Trovo molti aspetti simili a Il Misantropo di Molière, in rivolta permanente con il mondo che lo circonda. Lo scopo della commedia è l’unione: unire in un periodo in cui la gente non era legata“
Non sono mancati i parallelismi tra Godard e un altro grande padre della Nouvelle Vague, François Truffaut. Hazanavicius ha spiegato cosa accomunava tanto i due maestri del cinema:
“Ho avuto modo di leggere la biografia di Godard. Egli proviene da una famiglia molto ricca, appartenente all’alta borghesia, a differenza di Truffaut. Allo stesso tempo, però, questa famiglia era anche estremamente severa, cosa che creava diversi problemi in Godard, tanto da ribellarsi. In sintesi Godard è partito alla volta del mondo per liberarsi, essenzialmente, dalle sue radici. Il suo arrivo a Parigi corrisponde a una sorta di liberazione. Come Truffaut era in opposizione alle sue origini, e in rottura col cinema dei padri, in un periodo in cui le rivoluzioni tecnologiche permisero anche un nuovo modo di fare cinema“.
Ampio spazio anche all’attualissimo scandalo Weinstein: in particolar modo viene portato in evidenza il caso di Asia Argento, maltrattata dalla sua stessa patria dopo aver rivelato le violenze subite. Louis Garrel dichiara che, dopo aver letto quanto accaduto alla collega, ha provato una sensazione di sconcerto:
“Mi ha fatto effetto che Asia sia stata così criticata per aver avuto il coraggio di confessare una violenza subita. In Francia non si è permesso nessuno di puntarle il dito contro. Non capisco perché in Italia sia stata trattata così“
Continua Hazanavicius dicendo:
“Ciò che è successo rivela che c’è ancora una forte incomprensione tra uomini e donne. Speriamo che dopo questo scandalo la situazione migliori. Weinstein è un americano potente, attorniato da tanti avvocati potenti. Coloro che si reputano potenti credono di poter fare tutto quello che vogliono senza essere puniti. Ciò indica che sussiste anche una dominazione economica intensa“