On Body and Soul: il film ungherese vince il Camerimage Film Festival
On Body and Soul è una storia ungherese di sogni condivisi, filmata da Mate Herbai e diretta da Ildiko Enyedi.
La kermesse cinematografica polacca Camerimage Film Festival si è conclusa oggi, sabato 18 novembre, con il primo premio Rana d’Oro vinto da On Body and Soul, una storia ungherese di sogni condivisi, filmata da Mate Herbai e diretta da Ildiko Enyedi. La giuria, guidata dal regista britannico Michael Apted, ha onorato il dramma familiare russo Loveless, con la cinematografia di Mikhail Krichman e la regia di Andrei Zvyagintsev (Leviathan), con una Rana d’argento, mentre la Rana di bronzo è andata al racconto di Angelina Jolie sulla guerriglia cambogiana, Per primo hanno ucciso mio padre, filmato da Anthony Dod Mantle. La giuria ha premiato poi Sweet Country di Warwick Thornton, un thriller australiano girato da Dylan River e Thornton, con il premio FIPRESCI, mentre Tre manifesti a Ebbing, Missouri, girato da Ben Davis e diretto da Martin McDonagh, ha vinto premio del pubblico.
Una storia d’amore in un macello di Budapest, On Body and Soul si concentra su un uomo e una donna che scoprono di condividere lo stesso sogno ogni notte e cercano di ricrearlo alla piena luce del giorno. Il cast comprende Alexandra Borbély, Géza Morcsányi, Réka Tenki, Zoltán Schneider e Ervin Nagy. On Body And Soul è distribuito da Netflix. Insieme all’Orso d’Oro, a Berlino il dramma ha anche conquistato il Premio FIPRESCI e il Premio Ecumenico della Giuria. A giugno ha vinto il premio Sydney Film del Sydney Film Festival, rendendo Enyedi la prima donna e il primo ungherese a ricevere quel premio.
On Body And Soul ha avuto la sua anteprima nordamericana al Toronto Film Festival e recentemente ha vinto il premio del pubblico al Mumbai Film Festival. Gli European Film Awards hanno nominato lo scorso fine settimana On Body And Soul in quattro categorie: Miglior Film Europeo, Miglior Regista Europeo, Miglior Screenwriter Europeo e Migliore Attrice Europea per Borbély. Il film rappresenta il ritorno di Enyedi alla scena internazionale dopo aver vinto la Camera d’Or a Cannes per My Twentieth Century nel 1989.