Roma FF11 – Michele Placido: “Dirigere le donne mi emoziona di più”
Alla terzultima giornata della Festa del Cinema di Roma 2016 è il giorno di Michele Placido e del suo film corale al femminile 7 minuti.
“7 minuti è un film che rappresenta il paradigma della nostra epoca. I nostri tempi contengono storie come questa” afferma lo sceneggiatore del film e autore del testo teatrale da cui è tratto Stefano Massini.
“La storia viene da un fatto di cronaca reale – racconta lo sceneggiatore – accaduto in Francia, a Yssingeaux, nel 2012. Immediatamente ho avuto una suggestione di cinema anche perché si tratta di un singolo che va in direzione contraria alla maggioranza e che prova a convincerla a seguirla”.
“Non è mia intenzione fare polemica ma inizialmente il film ha avuto delle difficoltà, non è facile convincere un produttore che un soggetto fattibile. Io, poi, addirittura volevo persone prese dalla strada – come si faceva una volta – delle operaie vere che interpretassero una condizione a loro vicina. Non ho potuto e ne sono stato comunque contento perché il cast è fantastico. Lavorare con le donne, con 11 donne, mi ha emozionato tantissimo. 7 minuti è un film di gruppo e io sono grato a questo gruppo di attrici” afferma Michele Placido, regista e attore.
“Quando è stato il momento di scegliere il cast ho pensato alla Mannoia perché mi piace come artista, lei addirittura voleva che le facessi un provino! Cosa non necessaria, mi fido dell’artista ed ero convinto che era adatta per quel ruolo, e infatti…” prosegue il regista di Romanzo Criminale e Vallanzansca.
A prendere la parola è poi la cantante Fiorella Mannoia, per la prima volta attrice, la quale ci tiene a sottolineare l’importanza del tema trattato: “Questo film fa vedere chiaramente come la più grande può provare a far ragionare la più giovane. Si parla delle difficoltà del singolo in un momento collettivo. Oggi siamo di fronte ad una nuova forma di schiavitù quando un datore di lavoro spinge al punto da dovergli dimostrare quanto e cosa si è disposti a fare per mantenere il proprio impiego. Oggi tutto è frammentato, anche le battaglie che noi di un’altra generazione abbiamo fatto…quando si fanno”.
Sul tema del lavoro e della condizione di molte donne intervengono tutte le attrici presenti nel film. Da Violante Placido che afferma: “Il lavoro dovrebbe dare dignità, oggi addirittura la toglie” ad Ambra Angiolini: “Il mondo parla al passato, non parla al presente, figuriamoci al futuro. Abbiamo rappresentato – immedesimandoci – un qualcosa di facilmente rinvenibile ai nostri giorni”.
Cristiana Capotondi invece dice: “È un film in cui tutti i punti di vista sono accettabili, anche quello dei fratelli Verazzi che vengono la fabbrica. Non c’è nessuno meglio di un’altra o peggio, ognuno ha le proprie convinzioni e necessità”.
Ottavia Piccolo, la quale ha interpretato il personaggio del film anche a teatro aggiunge che “la forza del lavoro di Massini si è arricchita ancora di più. Quella di 7 minuti è una storia necessaria”.
Fiorella Mannoia aggiunge: “Abbiamo girato in una fabbrica a Latino dove da 300 operaie sono arrivate ad essere solo 15. La spaccatura poi tra italiane e straniere, giovani e meno giovani, emerge in modo scomodo, specchio del cambiamento epocale che viviamo”.