SalinaDocFest 2018: ecco tutti i documentari in concorso al festival
Si terrà dal 13 al 15 settembre la XII edizione del SalinaDocFest, il festival del documentario narrativo, fondato e diretto da Giovanna Taviani e dedicato quest'anno al delicato tema della comunità.
Saranno i sei documentari in concorso alla XII edizione del SalinaDocFest, il festival internazionale del documentario narrativo che si terrà a settembre a Salina
Torna ancora una volta il SalinaDocFest, il festival internazionale dedicato al documentario narrativo, arrivato quest’anno alla sua XII edizione. Fondata e diretta da Giovanna Taviani, la manifestazione concentrerà la sua attenzione sul delicato concetto di comunità, del valore che esso deve avere nei nostri giorni e sulla necessità di ricostruire un orizzonte comune di valori condivisi.
Proprio nel rispetto di questa linea guida, sono stati scelti i sei documentari che parteciperanno al Concorso Internazionale Premio Tasca D’Almerita/Premio Signum del Pubblico. A decretare il vincitore sarà chiamata la giuria, composta da Giorgio Gosetti, Felice Laudadio e Gianfilippo Pedote.
Ad aprire le proiezioni dei documentari di questa edizione del SalinaDocFest sarà Beautiful Things, di Giorgio Ferrero e Federico Biasin, presentato in anteprima siciliana alla presenza dei due registi. Seguendo le vicende di quattro uomini, il film racconta la storia di quattro luoghi di confine:
Il ritratto di quattro luoghi remoti e di confine, dove gli uomini lavorano senza alcuna interferenza con il mondo esterno. Quattro microcosmi rappresentati da altrettanti capitoli e dai loro rispettivi protagonisti, padroni assoluti di altrettanti ambienti suggestivi e inaccessibili. Van è un manutentore di pozzi petroliferi. Lavora nel deserto, all’interno di un grande giacimento in Texas. Danilo è capo macchina su una nave cargo. Andrea è uno scienziato. Ha passato la propria vita tra le camere anecoiche. Vito ha trascorso metà della propria vita gestendo slot machine. Oggi è il responsabile di un’immensa fossa di rifiuti. Ognuno di loro, a modo proprio, è testimone diretto e custode di una parte del ciclo di vita delle merci che con invasività inarrestabile marcano di giorno in giorno il nostro quotidiano.
A seguire, sarà la volta di Happy Winter di Giovanni Totaro, anche lui presente alla proiezione del suo film, per incontrare il pubblico di Salina. Il documentario è una vera e propria fotografia di quelle famiglie che in vacanza ostentano un benessere ormai perduto:
Un’estate come tante al mare di Mondello, vicino Palermo. la spiaggia contesa a colpi di cabine e teli da mare stesi sulla sabbia rovente. A Mondello, ogni estate, ci si accaparra le cabine che, trasformate al loro interno, diventano mini-appartamenti, depositi, uffici di sindaci in divenire, ristoranti e sale giochi. Ciò che ne emerge è un coro di voci che alla crisi economica risponde con la nostalgia di un benessere ormai lontano.
I tre documentari presentati nelle giornate del 14 e 15 settembre invece, si concentreranno sulla situazione che al momento affligge il nostro Mar Mediterraneo e sui conflitti che ne derivano. La strada dei Samouni di Stefano Savona, un film sperimentale che si avvale anche delle animazioni di Simone Massi, vede protagonista il conflitto israelo-palestinese:
Al centro del film c’è il massacro di 29 membri della famiglia dei Samouni da parte dell’esercito e dell’aviazione israeliana. La storia è raccontata attraverso lo sguardo di una bambina, Amal, che è rimasta sotto le macerie creduta morta, ma che ha assistito all’uccisione della sua famiglia e alla distruzione dell’intero quartiere, allo sradicamento da parte dei carri armati degli ulivi e del grande sicomoro, simbolo del villaggio.
Il film di Savona competerà alla 91° preselezione degli Oscar, grazie al premio Oeil d’or, vinto a Cannes per il Miglior documentario.
Il secondo documentario dedicato al nostro mare e presentato in anteprima siciliana al SalinaDocFest è Amal di Mohammed Siam. Il film è un racconto tutto al femminile della disillusione della gioventù araba:
Amal è il racconto di formazione di un intero popolo. Lei ha appena 14 anni quando scende in piazza Tahrir nel pieno della Rivoluzione egiziana. Protetta dal cappuccio di una felpa, non sembra avere paura e affronta ogni pericolo con spirito ribelle; non è forse un caso che il suo nome in arabo significhi “speranza”. Seguendola lungo le vie del Cairo, vibranti di proteste, il film racconta la sua difficile crescita, la rabbia adolescenziale, i primi amori e i progetti per il futuro.
Il 15 settembre invece sarà la volta di Iuventa di Michele Cinque, presentato sempre in anteprima siciliana. Il documentario racconta l’avventura della nave Iuventa:
La nave Iuventa ha salvato migliaia di persone dal mare, a partire dalla prima missione nel Mediterraneo al sequestro avvenuto il 2 agosto 2017 nel porto di Lampedusa con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina da parte della Procura di Trapani, e confermato recentemente dalla Cassazione. Al centro il viaggio intenso e toccante di un gruppo di ragazzi tedeschi decisi ad andare a salvare vite umane nel Mediterraneo.
L’ultimo documentario in concorso in questa edizione del SalinaDocFest è La Spartenza di Salvo Cuccia. Presentato anche questo in anteprima siciliana, il film si ispira alla autobiografia di Tommaso Bordonaro La Spartenza:
Spartenza significa separazione e partenza. Bordonaro scrisse i suoi diari a sessantacinque anni, dopo essere andato in pensione nel 1974. Era emigrato nel 1948 negli USA e il documentario ci porta tra Bolognetta, nell’entroterra palermitano, e il New Jersey. La sua storia è un frammento della storia generale delle tante migrazioni, toccante e unica perché raccontata in prima persona da chi l’ha l’emigrazione vissuta. Il documentario parte dalla sua testimonianza arrivata a noi attraverso il libro e circa quattro ore di film privati.
L’appuntamento con il SalinaDocFest è a Salina dal 13 al 15 settembre.