TFF34: Premio Prolo alla carriera per il maestro del cinema politico Costa-Gravas
In occasione del 34° Torino Film Festival (18-26 novembre), l’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) è lieta di annunciare il conferimento del Premio Maria Adriana Prolo alla carriera 2016 al maestro del cinema politico e d’impegno civile Costa-Gravas. La cerimonia di consegna si terrà sabato 26 novembre alle ore 16.00 presso il Cinema Massimo (sala 1) di Torino, con laudatio di Riccardo Scamarcio.
In occasione della consegna del Premio Maria Adriana Prolo, che si terrà sabato 26 novembre al cinema Massimo di Torino, alle ore 16, sarà proiettata la versione restaurata di Z – L’orgia del potere: Premio Speciale della Giuria al Festival di Cannes nel 1969 e Premio Oscar per il Miglior Film Straniero nel 1970.
La pellicola è la drammatica ricostruzione di uno degli episodi che apriranno la strada alla “dittatura dei colonnelli” che soppresse le libertà democratiche in Grecia dal 1967 al 1974. Considerato uno dei capisaldi del cinema di impegno e di denuncia politica, Z ancora oggi colpisce per il suo rigore nella denuncia del potere e delle derive reazionarie.
A tenere la laudatio per il Premio Maria Adriana Prolo 2016 Riccardo Scamarcio, attore protagonista di Costa-Gavras per il suo Verso l’Eden.
In occasione della consegna del Premio Maria Adriana Prolo, la rivista dell’Associazione, Mondo Niovo 18-24 ft/s, diretta da Caterina Taricano, dedicherà al premiato un numero monografico curato da Claudio Di Minno e Marco Mastino.
Costa Gavras, nato in Grecia nel 1933, si trasferisce in Francia nel 1952. Il suo esordio alla regia è Vagone letto per assassini (1965) con protagonisti Yves Montand, Simone Signoret e Michel Piccoli.
Grazie a Z – L’orgia del potere (che vede tra gli interpreti Yves Montand, Jean-Louis Trintignant, Irene Papas, Jacques Perrin e Renato Salvatori e come co-sceneggiatore lo scrittore Jorge Semprun) raggiunge il successo mondiale. Il film successivo, La confessione (1970), vede nuovamente protagonista Yves Montand (al suo fianco Simone Signoret e Gabriele Ferzetti).
La vicenda, tratta da un romanzo di Arthur London sceneggiato da Jorge Semprun, è ambientata a Praga, nel 1951. Un funzionario del regime comunista viene accusato di tradimento in favore degli Stati Uniti: nonostante la sua innocenza, è costretto, a seguito di torture, a firmare una confessione per crimini mai commessi.
TFF34: il Premio Prolo alla carriera va al maestro del cinema politico Costa-Gravas
Nel 1972 Costa-Gavras gira L’Amerikano: ambientato in Uruguay, il film ha al centro il gruppo dei Tupamaros che, tra le varie azioni di guerriglia e politica clandestina, sequestra un cittadino statunitense che si rivelerà essere un agente dei servizi segreti americani (a prestargli il volto, anche in questo caso, Yves Montand).
Dopo essersi dedicato alla Francia dell’occupazione tedesca e di Vichy con L’affare della Sezione Speciale (1975) e al dramma sentimentale con Chiaro di donna (1979) in cui torna a lavorare con Yves Montand (qui affiancato da una struggente Romy Schneider: nel film appare anche un giovane Roberto Benigni), Costa-Gavras tornerà ad occuparsi delle relazioni “pericolose” tra America Latina e Stati Uniti girando Missing, Palma d’Oro per il Miglior Film al Festival di Cannes 1982.
Protagonista della pellicola è Jack Lemmon, padre di uno scrittore nord americano scomparso in un paese sudamericano durante i giorni di un golpe militare (anche se non viene mai esplicitamente detto, è evidente che questo paese è il Cile). L’uomo si renderà presto conto della partecipazione attiva degli statunitensi al rovesciamento del governo democratico e delle successive violenze ai danni della popolazione.
Dopo una parentesi di lavoro negli Stati Uniti in cui gira Betrayed (1988), Music Box (1989) e Mad City (1997), Costa-Gavras torna in Europa dove realizza Amen. (2002), con Mathieu Kassovitz, indagine sull’atteggiamento del Vaticano di fronte allo sterminio nei campi di concentramento nazisti.
Negli ultimi anni il regista dirige importanti pellicole in cui riflette su alcuni dei temi fondamentali dei nostri giorni: l’immigrazione in Verso l’Eden (2009) e le continue storture del capitalismo in Cacciatore di teste (2005) e nel suo ultimo lungometraggio, Le capital (2012).