Trieste Film Festival 2018: i premi speciali Estern Star e Cinema Warrior
L'Eastern Star 2018 è il drammaturgo, poeta e musicista croato Rade Šerbedžija; Il Cinema Warrior Award premia invece Livio Jacob e Piera Patat.
Per il terzo anno consecutivo, il Trieste Film Festival (in programma dal 19 al 28 gennaio) assegnerà due riconoscimenti speciali: l’Eastern Star Award, che segnala una personalità del mondo del cinema che con il suo lavoro ha contribuito a gettare un ponte tra l’Europa dell’est e dell’ovest, e il Cinema Warrior Award, che premia l’ostinazione, il sacrificio e la follia dei “guerrieri” che combattono dietro le quinte del cinema.
L’Eastern Star 2018 è il drammaturgo, poeta e musicista croato Rade Šerbedžija: “Dopo due straordinarie attrici come Iréne Jacob e Monica Bellucci – spiegano Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo, direttori del 29. Trieste Film Festival – la scelta è caduta per la prima volta su un attore, tra i volti più popolari e versatili del panorama internazionale. Un interprete che ha dimostrato di sentirsi perfettamente a proprio agio nelle cinematografie di ogni latitudine: dalla ex Jugoslavia (un titolo su tutti: Prima della pioggia di Milcho Manchevski, Leone d’oro alla Mostra di Venezia) all’Italia (La tregua di Francesco Rosi, Il dolce rumore della vita di Giuseppe Bertolucci, Io sono Li di Andrea Segre), senza contare la lunga avventura nel cinema USA con maestri con Stanley Kubrick (Eyes Wide Shut), John Woo (Mission: Impossible II) e Clint Eastwood (Space Cowboys)”.
Ma il premio – continuano Romeo e Grosoli – “vuol essere un riconoscimento, oltre che alla carriera artistica, anche all’impegno civile di una persona che si è sempre distinta per le posizioni apertamente e coraggiosamente antibelliche e per non essere mai scesa a compromessi”. La premiazione si terrà sabato 20 gennaio alle ore 20.15 al Teatro Miela.
Trieste Film Festival 2018: Rade Šerbedžija e Livio Jacob vincono l’Eastern Star Award e Il Cinema Warrior Award
Il Cinema Warrior Award premia invece Livio Jacob e Piera Patat, tra i fondatori e tuttora colonne portanti della Cineteca del Friuli. Un premio alla carriera che arriva in un momento particolare della loro storia: dopo i 40 anni dalla fondazione della Cineteca, festeggiati nel 2017, si celebrano nel 2018 i primi dieci anni dell’Archivio Cinema del Friuli Venezia Giulia, avviato nel marzo 2008, e i 30 anni dalla ricostruzione del Cinema Teatro Sociale, appena entrato nel decimo anno di gestione della Cineteca.
I momenti più difficili sono lontani nel tempo ma, senza l’ostinazione, il sacrificio e la follia di Livio Jacob e Piera Patat, che hanno creduto fino in fondo al loro progetto e lo hanno portato avanti con passione nel corso dei decenni, la realtà attuale non esisterebbe. Quella che oggi è una delle cinque maggiori cineteche italiane nacque con le proiezioni itineranti che Livio e Piera organizzarono con l’aiuto di altri amici fin dall’estate del 1976 nelle tendopoli sorte a Gemona e nei paesi vicini colpiti dal terremoto del 6 maggio di quell’anno. Fu durante quegli spettacoli che nacque l’idea di costituire un cineclub con una sede stabile a Gemona. Qualche anno dopo, nacquero le Giornate del Cinema Muto, fondate con Cinemazero nel 1982 e diventate un appuntamento di rilievo internazionale. La premiazione si terrà domenica 28 gennaio alle ore 19 al Politeama Rossetti.
Nato alla vigilia della caduta del Muro di Berlino (l’edizione “zero” è datata 1987), il Trieste Film Festival – diretto da Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo – è il primo e più importante appuntamento italiano dedicato al cinema dell’Europa centro-orientale, che continua a essere da trent’anni un osservatorio privilegiato su cinematografie e autori spesso poco noti – se non addirittura sconosciuti – al pubblico italiano, e più in generale a quello “occidentale”. Più che un festival, un ponte che mette in contatto le diverse latitudini dell’Europa del cinema, scoprendo in anticipo nomi e tendenze destinate ad imporsi nel panorama internazionale