Venezia 73 – Paolo Sorrentino: “onestà e curiosità” in The Young Pope
Dopo la proiezione delle prime due puntate della serie The Young Pope, ha avuto luogo la conferenza stampa in cui erano presenti Jude Law, Paolo Sorrentino, Silvio Orlando, Scott Shepard, Cécile de France, Javier Camara, Ludivine Sagnier, James Cromwell e Lorenzo Mieli.
Paolo Sorrentino preannuncia in modo spassionato che il suo lavoro affronta con curiosità e onestà, e in modo ampio, le contraddizioni e le difficoltà della vita dei preti, delle suore e del clero senza voler fare provocazioni.
Il regista parla di un lavoro impegnativo ed eccitante, il suo primo progetto sviscerato in episodi che ha il pregio di poter approfondire al meglio la storia di ogni personaggio con delle digressioni che al cinema si tende a censurare.
Per la prima volta Jude Law veste i panni di un Papa, che a suo dire è, e rimane, un ruolo pubblico che può spaventare, un ruolo molto complicato.
Al regista è stato chiesto in modo quasi impulsivo se in qualche modo si aspetta delle reazioni dal Vaticano ma Sorrentino, molto bonariamente, declama la sua più totale tranquillità; Se ci saranno problemi, saranno problemi del Vaticano e non suoi.
“Se avranno la pazienza di vederlo fino in fondo capiranno che è un lavoro che affronta con onestà e curiosità (fin dove può) le contraddizioni e le difficoltà della chiesa”.
Anche Woody Allen si sta barcamenando con una serie tv, e la sua esperienza di scrittura seriale è stata traumatica, e per Sorrentino come sarà stata? Il regista napoletano riferisce che traumatica non lo è stata ma è abbastanza complicata.
“È eccitante, ho dovuto concentrarmi più rispetto ai film sulla tenuta narrativa. Non voglio però spostare il peso solo sulla storia. Il mio è un film lungo 10 ore.”
Jude Law dibatte del suo personaggio e del modo in cui ha affrontato il proprio ruolo tracciato da Sorrentino:
“Per me è stata un’opportunità poter lavorare con Paolo e dipingere un personaggio con grandi contraddizioni. Ero preoccupato di interpretare un Papa, ma Paolo mi ha sempre ricordato che parlavamo prima di tutto di un uomo”.
Un uomo complicato e stratificato. La sua stima per Sorrentino è tale da definirsi un colore sulla sua tavolozza. Di lui non solo ammira le scelte registiche ma soprattutto il suo meraviglioso linguaggio visivo.
Silvio Orlando, super ospite ed interprete incredibile, non fa mancare ironia e raffinatezza, incarnando il ruolo di un cardinale in modo eccelso. Asserisce di non mi aver preso ispirazione da nessun cardinale.
“Il male è distribuito ugualmente in tutti gli umani, quindi ho pescato dal mio male interiore”.
I toni si colorano di azzurro quando Sorrentino scherza a proposito di una gag all’interno del primo episodio in cui appare Higuain con ancora indosso la maglia del Napoli: “su Higuain, la chiesa si occupa di fede e tradimento, quindi mantenere Higuain con la maglia del Napoli mi aiuta a ricordare questi concetti.”
Portare avanti un’idea e un film su un Papa molto tradizionalista in un momento come questo è una scelta molto coraggiosa, ma Sorrentino chiarisce che il Papa che hanno trattato è diametralmente opposto rispetto a quello esistente, ma è possibile che dopo un Papa come quello attuale, rivoluzionario, ne arrivi uno più conservatore: “non credo che la Chiesa abbia avviato un processo riformista. Ci sono tanti lati positivi nella Chiesa, mezz’ora non è abbastanza per raccontarli.”
Jude Law si è approcciato a questo ruolo con una certa emozione, curioso di lavorare con Sorrentino.
“Quando mi sono reso conto di dover fare il Papa ero un po’ spaesato e dubbioso sul come dare credibilità al ruolo. Ma questo è prima di tutto un uomo che è anche Papa e piano piano ho capito il personaggio. In un certo senso il mio personaggio è un attore, quindi sono riuscito a capirlo più a fondo essendo un personaggio pubblico.”
Si ha sempre il dilemma su chi si voglia rappresentare e di quale faccia mostrare al pubblico. “Mi sono concentrato sulle strategie di Lenny nel tenere lontane le persone e su chi lasciare avvicinare. È un uomo onesto e ammiro il modo in cui riesce a essere estremamente contraddittorio, cosa che non mi è familiare. Lenny è più diretto di me.”
Sorrentino dialoga con il pubblico asserendo che in sede di scrittura aveva pensato di impostare il tutto come sit-com. La battuta “mi fanno male i capelli” ad esempio era una citazione di Deserto Rosso di Antonioni, ed era utile per capire quanto fosse sciocco il personaggio in questione.
“Ho capito che il tasso di comicità al Vaticano è abbastanza alto, per cui ho scelto di rendere questo lato comico, che è una mia fissazione.”
The Young Pope (recensione e trailer) andrà in onda su Sky Atlantic dal 21 ottobre.