La figlia di Bruce Lee fa causa a una catena di fastfood cinesi per aver usato l’immagine del padre: la multa stabilita è da capogiro!
La figlia della star delle arti marziali ha deciso di adire le vie legali per sfruttamento dell'immagine del padre.
La figlia di Bruce Lee intraprende una nuova battaglia in nome del padre. Già in passato il nome di Shannon era salito alle cronache per aver criticato la rappresentazione del genitore come arrogante e pieno di sé in C’era una volta a Hollywood. Stavolta, però, né Quentin Tarantino né Hollywood intera sono nel mirino della giovane. Adesso vuole portare in tribunale una delle 10 società di fast food più importanti nel Paese asiatico (classifica di China Cuisine Association). Il motivo? Aver sfruttato, senza alcun permesso, l’immagine di papà.
Bruce Lee: la figlia contro una catena di fast food
La società messa nel mirino dalla figlia di Bruce Lee si chiama Kungfu Catering Management ed è una delle realtà più affermate nel suo campo. Secondo quanto sostiene il titolare della catena, sono presenti in Cina con oltre 600 negozi e il valore patrimoniale complessivo è pari a cinque miliardi di yuan (circa 715 milioni di dollari). Dal 2004 utilizza come logo un uomo dai capelli scuri che pratica kung-fu, le cui fattezze richiamerebbero Bruce Lee.
Ecco perché la figlia ha deciso di prendere provvedimenti contro l’azienda e parecchio costosi. Oltre all’immediata rimozione del marchio, la ragazza pretende un comunicato ufficiale dove la società chiarisce di non aver nulla a che vedere con Bruce Lee entro 90 giorni, ma soprattutto un risarcimento di 210 milioni di yuan, l’equivalente di 30 milioni di dollari al tasso di cambio attuale. Resta da scoprire se il giudice chiamato a occuparsi della vicenda le dia o meno ragione.
Shannon è titolare della Bruce Lee Enterprises Los Angeles. La compagnia si occupa delle licenze e dei diritti di immagine legati alla star delle arti marziali, nonché di tenerne viva l’immagine.