Flashdance: una delle controfigure di Jennifer Beals nel celebre ballo era un uomo! Ecco il fermoimmagine che lo dimostra
I produttori inizialmente non volevano inserirlo nel film, ma...
Il balletto di Jennifer Beals nell’ultima scena di Flashdance sulle note di What a feeling è una delle scene iconiche degli anni Ottanta. Il film cult diretto da Adrian Lyne raccoglie ancora un forte interesse tra gli amanti del grande schermo e spesso viene trasmesso in tv.
La controfigura che era un…lui!
La trama è semplice e chiunque abbia mai visto Flashdance se la ricorderà senz’altro: Alex Owen è una 18enne operaia saldatrice di giorno e ballerina in un locale la notte. Tuttavia, coltiva il grande sogno di frequentare l’Accademia Danza di Pittsburgh. Si esercita senza mai fermarsi, tuttavia nel momento in cui si reca per iscriversi a un casting, perde fiducia e getta la spugna. Intanto, perde la testa per Nick, il suo capo dello stabilimento e intraprende con lui un’appassionata love story.
Grazie ad una buona parola, proprio Nick consentirà ad Alex di sostenere l’audizione. Il timore di fallire la porta a sbagliare il primo passo, ma poi, incoraggiata dall’amato, riparte e si lancia nella sua travolgente coreografia: un mix di stili differenti, tramite cui ottiene la sospirata ammissione.
Jennifer Beals ha avuto tre controfigure a disposizione in Flashdance. La prevalenza delle scene di danza è stata eseguita da Marine Jahan, attrice e ballerina francese. Tuttavia, nella parte conclusiva, dove ci sono varie movenze particolari, è servito l’aiuto di ulteriori controfigure, compresa la ginnasta Sharon Shapiro (autrice dell’assurdo tuffo in aria) e addirittura di un uomo, Richard Colón (meglio noto con lo pseudonimo di Crazy Legs). Il ragazzo, di nazionalità portoricana, è protagonista del numero di breakdance eseguito a terra. Non ci credete? Guardate allora la foto qui sotto!
In principio i produttori di Flashdance non avevano intenzione di tenerlo nella versione da proiettare al cinema, ma cambiarono idea poiché nessun altro era riuscito ad apprendere il backspin. All’epoca 16enne, Richard Colón non ci pensò due volte: accettò di indossare una parrucca e a radersi gambe, baffi e ascelle. Il motivo? L’ottimo compenso, confesserà poi.