L’avete riconosciuta? Ha vissuto 100 anni, è sopravvissuta alle deportazioni naziste ed è stata un’indimenticabile icona di cinema, teatro e TV
Dal teatro al cinema, fino alla tv, non c'era niente che non sapesse fare.
Le leggi razziali segnano un periodo terribile per lei e la sua famiglia, specialmente dopo l’armistizio sottoscritto l’8 settembre 1943. Sopravvive alle deportazioni grazie al provvidenziale aiuto di un addetto all’anagrafe, il quale le rilascia una carta d’identità falsa. Una mossa coraggiosa che segnerà in maniera determinante pure il mondo dello spettacolo. Difatti, nel corso della carriera Franca Valeri otterrà straordinari successi, assurgendo allo status di icona di cinema, teatro e tv. Spentasi a Roma il 9 agosto 2020, ha stregato intere generazioni grazie a un talento eccelso e incredibilmente versatile.
Franca Valeri: brillante in ogni situazione
Franca Valeri nasce il 31 luglio 1920 a Milano, da madre cattolica e padre di religione ebraica. Adolescente, recita, insieme ad amiche, alcune caricature, allestendo una sorta di teatrino, a uso e consumo degli affetti cari.
Nel 1947 Franca Valeri debutta con il personaggio di Lea Lebowitz, un’ebrea innamorata del rabbino, in un lavoro teatrale. Successivamente entrerà a far parte della compagnia del Teatro dei Gobbi, tra le cui fila si esibirà in pianta stabile a Parigi, coinvolta in sketch satirici.
Durante gli Anni 50 intraprende l’attività di interprete cinematografica, lanciata da Federico Fellini in Luci del varietà. Seguirà una lunga serie di commedie, spesso accanto a Totò o Alberto Sordi, tra cui Totò a colori, Piccola posta, Il segno di Venere, Il bigamo, Arrangiatevi!, Il vedovo. Spinta dalla popolarità ottenuta alla radio, verso la fine degli anni Quaranta, Franca Valeri pubblica, intanto, con la Mondadori un libro sul personaggio della Signorina Snob.
Diretta dal marito Vittorio Caprioli, lungo il decennio successivo prende parte a commedie a colori, di cui è inoltre coautrice della sceneggiatura: Leoni al sole, Parigi o cara, Scusi, facciamo l’amore?.
In parallelo, spesso guidata da Antonello Falqui, è colonna portante del varietà televisivo in trasmissioni quali Le divine, Studio Uno e Sabato sera, gli ultimi due condotti da Mina. Uno dei personaggi caratteristici è quello de La signora Cecioni.
Le apparizioni finali al cinema avvengono negli Anni Settanta, in opere come Basta guardarla, Ettore lo fusto, Ultimo tango a Zagarol e La signora gioca bene a scopa? Non meno rilevante la partecipazione di Franca Valeri alla fertile stagione degli sceneggiati televisivi della Rai, scritturata per la miniserie Sì, vendetta di Mario Ferrero.
Trascorso un decennio lontano dalle telecamere, negli anni Novanta recita in Norma e felice, sit-com con Gino Bramieri, e nelle due stagioni di Caro maestro. Verranno poi Linda e il brigadiere e Come quando fuori piove. Oltre che celebre attrice, è ricordata nelle vesti di autrice di commedie e di regista di opere liriche.