Francesca Chillemi e la sinestesia: in Viola come il mare è affetta da una rara (e poetica) condizione medica
Viola come il mare, Francesca Chillemi e la sinestesia: "Ho una specie di superpotere: associo le persone a un colore"
Francesca Chillemi a settembre tornerà ad essere protagonista su Canale 5 con la serie tv Viola come il mare. Insieme a lei ci sarà Can Yaman. Basata sul romanzo Conosci l’estate? di Simona Tanzini, la serie è composta da 12 episodi e racconta la storia di Viola Vitale che dopo essersi sempre occupata di comunicazione di moda, si trasferisce da Parigi a Palermo dove farà di tutto per cercare il padre che non ha mai conosciuto. Giunta nel capoluogo siculo inizia a lavorare come giornalista per una redazione web. Si occupa di cronaca nera e così conosce l’ispettore Francesco Demir insieme al quale lavorerà fianco a fianco sui casi di omicidio.
Viola come il mare, Francesca Chillemi e la sinestesia: “Ho una specie di superpotere”
Il personaggio che interpreta Francesca Chillemi è affetto da sinestesia. “Mi chiamo Viola, ho 35 anni e mi sono da poco trasferita a Palermo. Ho una specie di superpotere: associo le persone a un colore”. La sinestesia è un fenomeno percettivo che si presenta quando la stimolazione di uno dei sensi provoca una percezione secondaria in un altro senso. In parole più semplici, il cervello elabora una sola volta le informazioni che provengono dagli organi di senso, generando un’esperienza di percezione simultanea. Sono poche le persone che sperimentano questa condizione e che possono, dunque, udire un suono e simultaneamente vedere dei colori o un simbolo geometrico oppure sentire delle parole e avvertire un sapore. La prima traccia di sinestesia conosciuta nella letteratura scientifica è quella del medico e filosofo inglese J. Locke nel 1690 che riporta il racconto di un cieco che descriveva il colore rosso come suono di tromba. In Viola invece come si presenta la sinestesia? “Quando vede una persona, quella persona le trasmette la percezione di un colore che le permette di scoprirne l’emozione più profonda. Non ne sapevo nulla di questa malattia e ne sono rimasta ammaliata – spiega Francesca Chillemi -. Per interpretare il personaggio molto distante da me, mi sono documentata, non ho mai conosciuto persone con questo problema, ma ho scoperto che grandi artisti, come Kandinsky, ne erano colpiti. Viola imparerà a utilizzare la sinestesia come strumento utile alle indagini. Non è una superwoman dotata di super poteri, ha qualcosa di magico, è una che non giudica mai gli altri, vuole vedere solo il bello della vita”.