Francis Ford Coppola ha dato inizio a una moda tutta hollywoodiana: “Sono imbarazzato e mi scuso”

Ford Coppola ha dato il via a una tendenza hollywoodiana più attuale che mai, e non ne va particolarmente orgoglioso.

Nel 1957, la Hammer Films pubblicò Quatermass 2, il sequel di The Quatermass Experiment, uscito due anni prima. Questo film rappresentò una pietra miliare nella storia del cinema, essendo il primo sequel cinematografico (non un cortometraggio) a includere un “2” nel titolo. All’epoca, questa scelta era un’eccezione: fino alla fine degli anni ’70, era comune che i sequel cercassero altri modi per indicare la loro continuità narrativa, usando formule come “Le nuove avventure”, “Parte seconda” o “Il ritorno”. Il cambiamento definitivo arrivò grazie a Il Padrino.

Il Padrino, Parte II (1974) rappresentò una vera rivoluzione per il trattamento dei sequel nel cinema, soprattutto considerando che Quatermass 2 era rimasto un prodotto di nicchia. Il successo del capolavoro di Francis Ford Coppola ridefinì il modo in cui l’industria cinematografica concepiva i sequel. Curiosamente, Coppola stesso aveva proposto di chiamare il film in quel modo per dissuadere la Paramount dal realizzarlo. Richiese anche un milione di dollari come compenso, convinto che lo studio rifiutasse l’idea. Tuttavia, nonostante i dubbi iniziali sul fatto che il pubblico avrebbe trovato il titolo confuso, la Paramount approvò il progetto.

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In un’intervista al Washington Post, Coppola si è recentemente scusato per aver dato il via a questa tendenza: “Sono l’idiota che ha introdotto i numeri nei titoli dei film. Me ne vergogno e chiedo scusa a tutti”. Ha poi aggiunto, con una punta di amarezza, che il suo lavoro ha segnato profondamente Hollywood, ma oggi “Hollywood non mi ama più”.

Nonostante la delusione che Megalopolis sembra aver suscitato in una parte del pubblico, Coppola rimane un nome fondamentale nella storia del cinema. Il suo contributo non si limita certo all’uso di un “2” nei titoli. È uno degli autori più audaci della settima arte, capace di rischiare in ogni sua opera, nel bene e nel male. Come ha dichiarato lui stesso: “Fare film senza rischi è come fare figli senza sesso. Si può fare, è possibile, ma non è molto divertente”.

E chissà, se mai Megalopolis 2 venisse realizzato, potrebbe rappresentare il rischio più grande per l’industria? Anche Coppola non arriverebbe a tanto… o forse sì.