Full Metal Jacket, protagonista contro Donald Trump: “Ha travisato il film, è come Hitler”

L'uso insensato di Full Metal Jacket in uno spot di Donald Trump scatena le ire di Matthew Modine: "Ha distorto il film di Kubrick".

La stupidità ci circonda, soffocandoci con le sue braccia insidiose dei social network e dei media mentre metà delle vittime, entusiaste, allungano il collo. Solo così si potrà discutere sull’uso che Donald Trump ha fatto di Full Metal Jacket (Stanley Kubrick, 1987) in un montaggio omofobico, guerrafondaio e tremendamente insensato.

“Che cosa credi di fare, umorismo malsano?”, chiede un colonnello al soldato Joker quando scopre che il suo elmetto, su cui c’è scritto “nato per uccidere”, convive con un simbolo della pace appuntato al petto. “Volevo fare riferimento alla dualità dell’essere umano. L’ambiguità dell’uomo, è una teoria junghiana, signore”, risponde, sottolineando la profondità di un personaggio che ci ha guidato attraverso una storia sulla tossicità del patriarcato, sulla disumanizzazione dell’uomo in guerra e sulla natura pornografica dei conflitti armati in uno dei migliori film nella storia del cinema.

Niente di tutto questo è stato capito dai sostenitori del candidato che, oltre ad essere stato riconosciuto colpevole di 34 reati gravi, riceve ora un rimprovero da Matthew Modine, l’attore incaricato di dare vita al protagonista di Full Metal Jacket che, quasi quattro decenni dopo, è ancora una divertente vignetta di guerra per il candidato repubblicano.

“Negli anni ’30, Leni Riefenstahl diresse i film di propaganda nazista Il trionfo della volontà (1935) e Olympia (1938)”, inizia Modine in una dichiarazione condivisa con Entertainment Weekly. “Questi due film sono considerati tra i più efficaci nella storia della propaganda. Riefenstahl ha negato qualsiasi conoscenza dell’Olocausto, invocando ripetutamente in sua difesa: come potremmo saperlo? Ironicamente, Trump ha profondamente distorto e distorto il potente film contro la guerra di Kubrick. per trasformarlo in uno strumento di propaganda perversa, omofobica e manipolativa.”

“Poco prima di morire, Riefenstahl ha riconosciuto la sua relazione con Adolf Hitler in un’intervista alla BBC: ‘Ero una delle milioni di persone che pensavano che Hitler avesse tutte le risposte. Abbiamo visto solo le cose belle, non lo sapevamo sarebbero arrivate cose brutte'”, sottolinea l’attore. Non è esagerato vedere il riflesso di Trump nella figura terribile che fu Hitler. Ascoltate l’ultimo avvertimento di Riefenstahl: ‘non sapevamo che sarebbero arrivate cose brutte.’ Trump ci ha mostrato chi è e non ha nascosto ciò che è intende fare.”