Funerali regina Elisabetta II – perché era presente l’attrice Sandra Oh?
Oltre alle tantissime personalità della politica, ai funerali della regina Elisabetta II era presente anche l'attrice Sandra Oh. Scopriamo il perché.
Ieri – 20 settembre – si sono tenuti i funerali ufficiali della Regina Elisabetta II, deceduta lo scorso 8 settembre a 96 anni. Le immagini della cerimonia – trasmessa in diretta su moltissimi canali tv, per un totale di circa 4,5 miliardi di spettatori – sono state scandagliate e passate al setaccio dai media e dai social, alla ricerca di qualche scivolone di stile o di qualche ospite inaspettato. E fra regnanti, capi di Stato ed ovviamente i membri della famiglia reale, è apparsa anche una nota attrice di Hollywood, Sandra Oh – famosa per i suoi ruoli in Grey’s Anatomy e Killing Eve. Ma perché la star è stata invitata ai funerali di Stato?
Funerali della Regina Elisabetta II – la spiegazione della presenza di Sandra Oh
Moltissime sono state le star e le personalità dello spettacolo che si sono recate a Londra per rendere omaggio alla regina. Soltanto una, però, ha potuto anche assistere ai funerali nell’abbazia di Westminster, Sandra Oh. L’attrice, nata in Canada da genitori sudcoreani, ha partecipato alla celebrazione come membro ufficiale della delegazione canadese. Lo scorso giugno è stata infatti nominata Ufficiale dell’Ordine del Canada – la seconda più alta onorificenza civile del Paese – per la sua “carriera artistica ricca di memorabili ruoli teatrali, televisivi e cinematografici in Canada e all’estero”.
La delegazione, guidata dal premier Justin Trudeau, era inoltre composta dai detentori della Victoria Cross, della George Cross e degli Ordini Cavallereschi, insieme ad altri ufficiali del Commonwealth nominati per partecipare al funerale. Presenti inoltre il campione olimpico di nuoto Mark Tewksbury e il musicista Gregory Charles. L’onorificenza assegnata a Sandra Oh è stata creata dalla stessa regina nel 1967, per onorare le persone “il cui servizio plasma la nostra società, le cui innovazioni accendono la nostra immaginazione e la cui compassione unisce le nostre comunità”. La sua partecipazione alla cerimonia, dunque, era assolutamente dovuta.