Gabriele Muccino e le curiosità su Fino alla Fine: “ogni scena è stata girata due volte”

Muccino spinge i confini del cinema nel suo primo thriller.

Gabriele Muccino non si accontenta mai di fare le cose in modo convenzionale. Con Fino alla Fine, il suo primo vero thriller, ha deciso di alzare ancora di più l’asticella: ogni scena è stata girata due volte, una in italiano e una in inglese. Non per un capriccio, ma per evitare il doppiaggio e mantenere la naturalezza degli attori.

Gabriele Muccino: una sfida senza precedenti

Gabriele Muccino ha girato ogni scena di Fino alla fine due volte - Cinematographe.it

Girare un film due volte non è esattamente la scelta più semplice, eppure Gabriele Muccino ha voluto provarci. Non volevo che la versione italiana risultasse posticcia, con la protagonista che si parlava addosso in un doppiaggio forzato. Così ho pensato: giriamolo in entrambe le lingue”, ha spiegato.

La protagonista, Elena Kampouris, ha dovuto imparare l’italiano per recitare la sua parte senza perdere spontaneità. “Quando ho scoperto che parlava inglese, cinese e indi fluentemente, le ho chiesto se se la sentiva di aggiungere anche l’italiano. È stata bravissima”, ha raccontato il regista. Il risultato? Due versioni identiche, ma con una sfumatura culturale diversa, pensate per il pubblico italiano e quello internazionale.

Gabriele Muccino ha girato ogni scena di Fino alla fine due volte - Cinematographe.it

Il film segue Sophie, una ragazza americana in vacanza a Palermo, che finisce invischiata in una notte folle tra inseguimenti, scelte sbagliate e momenti adrenalinici. Quello che parte come un incontro casuale con un gruppo di ragazzi siciliani si trasforma in una prova estrema che la cambierà per sempre.

Il cast vede volti noti e nuovi talenti, tra cui Saul Nanni, Lorenzo Richelmy e Ruby Kammer, tutti chiamati a interpretare personaggi che vivono al limite, nello stile di Gabriele Muccino. Chi conosce il regista lo sa bene: non lascia nulla al caso. “Voglio controllare tutto: dai colori dei vestiti al modo in cui gli attori camminano. Il cinema è totale, devi essere dentro ogni dettaglio”. E il bello è che, nonostante la fatica, il risultato sembra valerne la pena. Anche se Muccino stesso ammette ridendo: “È stata un’impresa folle. Talmente folle che non la rifarò mai più.

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