Gene Hackman e il film che non ha mai voluto rivedere

Per oltre cinquant'anni il grande Gene Hackman si è rifiutato di rivedere uno dei suoi film più famosi, un cult del 1971.

La scomparsa di Gene Hackman, avvenuta il 27 febbraio all’età di 95 anni nella sua casa di Santa Fe, ha scosso il mondo del cinema. L’attore, due volte vincitore del premio Oscar, lascia un’eredità cinematografica straordinaria, avendo recitato in film iconici come La conversazione, Gli spietati e I Tenenbaum. Tuttavia, tra i suoi numerosi successi, ce n’è uno che l’attore si è rifiutato di rivedere per oltre cinquant’anni: Il braccio violento della legge (The French Connection, 1971) di William Friedkin.

Gene Hackman si è rifiutato di rivedere uno dei suoi film più famosi

Gene Hackman the french connection

Il ruolo del detective Jimmy “Popeye” Doyle gli valse il suo primo Oscar come miglior attore, ma Hackman non ha mai sentito il bisogno di ripercorrere quella performance. In un’intervista via e-mail rilasciata al New York Post nel 2021, l’attore rivelò: “Non ho più visto il film dalla prima proiezione in una piccola e buia sala di proiezione nella struttura di una società di post-produzione, 50 anni fa.”

Pur riconoscendo l’importanza del film nella sua carriera, Hackman non sembrava particolarmente affezionato al suo lascito, affermando: “Se il film ha un’eredità, non sono sicuro di quale potrebbe essere. All’epoca, mi sembrava una storia reverente di un poliziotto che era semplicemente in grado di risolvere e porre fine al tentativo di una grande famiglia criminale di infiltrarsi nella scena della droga di New York.”

Uno degli aspetti più celebri di Il braccio violento della legge è il frenetico inseguimento in auto che lo ha reso un capolavoro del genere poliziesco. Tuttavia, Hackman minimizzò l’importanza di quella scena, sostenendo che esisteva un inseguimento automobilistico migliore, quello di Steve McQueen in Bullitt (1968). Nonostante ciò, l’attore tornò a interpretare Popeye Doyle nel sequel del 1975, French Connection II di John Frankenheimer, un film meno celebrato rispetto al primo ma altrettanto apprezzato dai cinefili.

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