George Clooney è “furibondo” per l’incidente avvenuto sul set di Rust
L'attore non ha risparmiato critiche a chi non ha messo in sicurezza il set.
L’incidente sul set del western Rust ha spinto George Clooney a parlare della morte dell’amico Brandon Lee
Durante il podcast dell’amico Marc Maron, George Clooney si è soffermato a parlare delle disgrazie avvenute sul set cinematografico di Rust il mese scorso, in cui una pistola usata da Alec Baldwin ha ucciso la direttrice della fotografia, Halyna Hutchins e ferito il regista Joel Souza. Clooney si è legato a questo tragico evento parlando della morte degli attori Jon-Erik Hexum nel 1984 e Brandon Lee nel 1993, entrambi suoi conoscenti, che ha reso la sicurezza delle armi sul set prioritaria quindi non riesce ancora a credere a quanto accaduto sul set di Rust.
“Non conosco molto bene Alec Baldwin e non penso che nessuno avesse l’intenzione di fare qualcosa di sbagliato, credo che si sia trattato di un terribile incidente, ma esiste un protocollo specifico” ha dichiarato Clooney. “Ogni volta che mi viene data una pistola sul set, ogni singola volta, la guardo, la apro, la mostro alla persona contro cui la sto puntando, la mostro all’equipe. Ogni singola ripresa. Poi quando ho finito l’arma viene restituita all’addetto. Parte del motivo per cui esiste questo protocollo è ciò che è successo a Brandon Lee. Tutti lo fanno. Forse Alec l’ha fatto, si spera che l’abbia fatto. Ma il problema è che i proiettili a salve sono difficili da riconoscere perché sembrano veri. Hanno un piccolo foro nella parte posteriore da cui qualcuno ha rimosso la polvere da sparo.”
George Clooney ha detto che, proprio per via di questa difficoltà, non si limita a ispezionare visivamente la pistola. “Voglio dire, ogni volta che mi viene consegnata una pistola da sei cartucce, la punto a terra e la premo sei volte. È semplicemente folle non farlo”. Poi entra nel merito dell’incidente di Rust spiegando: “In tutti questi anni non ho mai sentito il termine ‘pistola fredda’. Non ho mai sentito quel termine. Letteralmente. Stanno solo parlando di cose di cui non ho mai sentito parlare. È esasperante. Sono sul set da 40 anni e la persona che ti consegna la pistola, la persona che è responsabile della pistola, è l’armiere. Punto. Queste sono tragedie, ma sono anche un sacco di stupidi errori”.