Giffoni 2018: tutti i vincitori del festival
Una formica intraprendente, tre fratelli nella Siria devastata dalla guerra, l'amore di un'adolescente americana per il padre: ecco i vincitori dell'edizione 2018 del Giffoni Film Festival.
Si chiude la 48esima edizione del Giffoni Film Festival – dando appuntamento al 2019 – ma non la voglia di stare insieme e premiare, dopo giorni intensi tra proiezioni e dibattiti, i sei lungometraggi vincitori del Gryphon Award 2018. Una selezione appassionata che ha messo a confronto oltre cento opere in concorso, tra lungometraggi, cortometraggi e documentari, scelti tra 4600 produzioni ricevute in preselezione.
Il gusto degli Elements +3 ha eletto il cortometraggio animato ANT (Julia Ocker, Germania, 2017) storia di una piccola formica che invece di seguire le regole preferisce stravolgerle con grande creatività. L’orgoglio italiano trionfa nella sezione Elements +6 con OTZI AND THE MYSTERY OF TIME (ÖTZI E IL MISTERO DEL TEMPO) (Italia, 2018) di Gabriele Pignotta. L’opera vanta un cast d’eccezione con Alessandra Mastronardi e Vinicio Marchioni. Kip è un ragazzo come tanti, intelligente e sensibile, per cui il tempo dell’infanzia sta finendo. Negli ultimi giorni prima di lasciare per sempre Bolzano e gli amici del cuore, il giovane vive con loro un’esperienza straordinaria. Quando si reca al museo a salutare la mummia per l’ultima volta, accade qualcosa di magico e Ötzi si risveglia, cominciando a rigenerarsi. Mentre Ötzi, in incognito, incontrerà il ventunesimo secolo, Kip apprenderà da lui i segreti dell’età del rame. Il film sarà distribuito in Italia da Rai Cinema.
Cambio di genere per l’opera selezionata dagli Elements +10: la preferenza cade su ZOO (Irlanda/UK, 2017) di Colin Mclvor. Durante i bombardamenti aerei tedeschi di Belfast nel 1941, Tom lotta per salvare Buster, un cucciolo di elefante. Protagonista dell’opera è Art Parkinson, che ha interpretato Rickon Stark ne Il Trono di Spade.
I Generator +13, invece, hanno incoronato THIS CRAZY HEART (Germania, 2017) di Marc Rothemund che nel 2013 aveva presentato – nella stessa sezione – The Girl With Nine Wigs. Lenny, trentenne figlio di un rinomato cardiologo, vive come vuole fino al giorno in cui, stanco del suo comportamento, il padre gli blocca la carta di credito. Per riavere indietro la sua vita, Lenny dovrà occuparsi del quindicenne David, che invece soffre sin da quando è nato. Dapprima restio all’idea, l’uomo si lascerà conquistare dall’adolescente imparando cosa sia il senso di responsabilità.
A prediligere SADIE (Usa, 2018) di Megan Griffiths sono stati i Generator +16. Nel film Sophia Mitri Schloss, già protagonista di Lane 1974, presentato nel 2017 al Festival, oltre all’attrice Danielle Brooks, nota per la serie TV Orange is the New Black. Sadie è un’adolescente che vive con la madre mentre il padre è nell’esercito e, di fatto, ha lasciato da tempo la famiglia. Malgrado questo, la ragazza è molto affezionata al padre e non accetta la nuova relazione della madre con un altro uomo. Per ostacolarla adotterà l’unico metodo che conosce: quello della guerra.
La complessità dei rapporti in contesti attuali quanto delicati: è il cuore del film scelto dai Generator +18 con BROTHERS (Olanda, 2017) di Hanro Smitsman. L’opera ci proietta nel dramma di Hassan e Mourad alla ricerca del loro fratello minore, Yasin, un presunto estremista nella Siria dilaniata dalla guerra.
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Il vincitore per la sezione Gex Doc, totalmente dedicata ai documentari, è LIYANA (Qatar/Swaziland/Usa, 2017) di Aaron e Amanda Kopp. Si tratta di una favola africana animata nata dall’immaginazione di cinque bambini orfani dello Swaziland. Una storia di perseveranza attinta dai loro ricordi più oscuri e dai loro sogni più luminosi. Il viaggio del loro personaggio immaginario si intreccia con poetiche scene documentaristiche.