Giffoni Film Festival 2024 a rischio, il fondatore lancia l’appello al governo: “Fate presto, sbloccate i fondi”

Dopo 53 edizioni, il Giffoni Film Festival rischia la cancellazione quest'anno per mancanza di fondi: l'appello accorato del fondatore al governo.

L’edizione 2024 del Giffoni Film Festival, il celebre festival cinematografico per bambini e ragazzi che si svolge ogni anno per la durata di circa dieci giorni, a Giffoni Valle Piane (in provincia di Salerno) è a serio rischio. Claudio Gubitosi, l’ideatore, fondatore e direttore della kermesse e del mondo Giffoni ha lanciato un appello al presidente del consiglio dei ministri e al governo dopo lo stop ai fondi di coesione.

Giffoni Film Festival 2024 a rischio, l’appello del fondatore

Giffoni Film Festival; cinematographe.it

Nelle prime righe del comunicato stampo del fondatore del Giffoni Film Festival si legge: “Il mio è un appello al buonsenso, alla coesione. Il mio è un appello all’Italia. Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, ha annunciato a tutto il sistema regionale della cultura che non ci sono le risorse necessarie per svolgere le attività del 2024. È un fatto ormai noto, divenuto un caso già di ordine nazionale. Alla base c’è il mancato trasferimento del Fondo di Sviluppo e Coesione alle Regioni del Sud. Tra le tante linee di finanziamento che questo fondo comprende c’è anche quella per la cultura. Non la più corposa per entità, ma fondamentale per il valore di ciò che va a finanziare. Adesso sta a ciascuno di noi, Giffoni compreso, capire in che modo affrontare questa situazione complicata ed amara. Confesso di non essermi mai ritrovato in una condizione di tale disagio“.

La possibilità che il Giffoni Film Festival 2024 possa non tenersi sono davvero concrete come ha spiegato Claudio Gubitosi: “Non vorrei usare il termine annullamento per il nostro evento, ma al tempo stesso non esiste la possibilità di realizzare un’edizione ridotta di Giffoni o di rimandarlo. Questo blocco, che ovviamente mi auguro possa essere solo temporaneo, ha delle conseguenze importanti già in questa fase dell’anno. Non siamo in grado in questo momento di avviare l’apertura delle iscrizioni alle nostre giurie. Ciò significa privare migliaia di bambini e di ragazzi della possibilità di programmare il proprio viaggio a Giffoni e di porli in una condizione di incertezza rispetto ad un’esperienza che attendono con ansia tutto l’anno”. E ancora: “Non siamo in grado di svolgere le nostre attività all’estero. Non siamo in grado di realizzare ora i nostri progetti sociali che riguardano quegli aspetti più problematici riferiti alle nuove generazioni, dal contrasto alla povertà educativa alla salute mentale. E questo in particolare lo dico con grande amarezza nel cuore. Ancora, non siamo in grado di realizzare le nostre produzioni e di promuovere le anteprime mondiali. Non siamo in grado di avviare il lavoro di allestimento del programma con le presenze di talenti nazionali ed internazionali. Non siamo in grado di impegnare tutte quelle aziende, e sono tante, che ogni anno sono necessarie per lo svolgimento delle nostre attività, partecipando a bandi e gare. Né siamo in grado di prenotare le strutture alberghiere e ricettive come sempre facciamo in questa fase dell’anno“.

Il fondatore del Giffoni Film Festival ha poi voluto ricordare il valore del festival, la sua visibilità e gli sforzi fatti dal governo e dalla regione Campania fino ad ora, che sarebbero vanificati con l’annullamento dell’evento. “A Giffoni lo stato ha investito, in particolare attraverso il ministero della cultura. Lo ha fatto l’Europa. Lo ha fatto la regione Campania. In 15 anni sono stati impiegati oltre 157 milioni di euro. Lo certifica attraverso un suo report il Nuvap che è un’articolazione proprio del dipartimento per le politiche di coesione. Questo flusso di risorse ha determinato sviluppo, crescita, una importante trasformazione del territorio. Non lo diciamo noi, lo dice il dipartimento per le politiche di coesione della presidenza del consiglio dei ministri. Il paradosso è che oggi questo processo potrebbe conoscere una brusca, incomprensibile, ingiustificabile interruzione. Non possiamo permetterlo. Giffoni è un brand del made in Italy e non solo del made in Sud. Giffoni appartiene al mondo come al mondo appartengono Pompei, Paestum, Sibari, Agrigento, solo per fare qualche esempio. È per questo che merita rispetto come rispetto meritano tutti gli investimenti messi in campo in questi anni per rendere questo brand così amato a tutte le latitudini“.