Morto a Roma il regista Giuliano Montaldo
Aveva 93 anni ed era sposato con Vera Pescarolo. Indimenticabile la sua trilogia sul potere con Sacco e Vanzetti.
È morto a Roma il 6 settembre 2023 il regista Giuliano Montaldo. Nato a Genova nel 1930 avrebbe compiuto 94 anni il prossimo 22 febbraio. Era sposato con Vera Pescarolo, figlia dell’attrice drammatica Vera Vergani. Vicini a lui anche la figlia Elisabetta e i suoi due nipoti, Inti e Jana Carboni. La famiglia ha deciso di non tenere delle esequie pubbliche.
Regista, sceneggiatore e attore, Montaldo nella sua brillante carriera diresse più di 20 film, tra questi la cosiddetta “trilogia sul potere”, composta da Gott mit uns (1970), Sacco e Vanzetti (1971) e Giordano Bruno (1973). Indimenticabili anche Gli Intoccabili (1969), L’Agnese Va A Morire (1976) e Gli Occhiali d’Oro (1987).
A 14 anni Montaldo venne preso dai nazifascisti e deportato. Riuscì a scappare per unirsi alla Resistenza nel Gruppo di Azione Patriottica (Gap). Debuttò come attore nel 1951 in Achtung! Banditi! di Carlo Lizzani, al fianco di Gina Lollobrigida e, sempre diretto da Carlo Lizzani, in Cronache di poveri amanti, questa volta al fianco di un altro grande nome del cinema italiano, Marcello Mastroianni.
Come attore negli anni successivi recita in film diretti da registi come Luciano Emmer, Francesco Maselli, Elio Petri, Valerio Zurlini, Margarethe von Trotta, Nanni Moretti, Carlo Verdone e – per ultimo – da Francesco Bruni in Tutto quello che vuoi che, nel 2018, gli valse un premio David di Donatello.
Come aiuto regista firma film come La Lunga Strada Azzurra (1957), Kapò (1960) e La Battaglia Di Algeri (1966), tutti diretti da Gillo Pontecorvo. Giuliano Montaldo esordisce come regista nel 1961 con Tiro Al Piccione che, nel 2019, viene presentato alla Mostra del Cinema di Venezia in versione restaurata.
Sono più di 20 i film da lui diretti, 16 dei quali musicati da Ennio Morricone. Montaldo è infatti il regista con cui il celebre compositore ha collaborato più volte. Tra questi Gli Intoccabili (1969) con John Cassavetes; Sacco e Vanzetti (1970 con Gian Maria Volonté; Giordano Bruno (1973), sempre con Volonté; L’Agnese Va A Morire (1976) con Ingrid Thulin; Gli Occhiali d’Oro (1987), con Philippe Noiret, Rupert Everett, Stefania Sandrelli e Valeria Golino; fino al suo ultimo film da regista, L’Industriale (2011), con Pierfrancesco Favino. Il film ha vinto diversi riconoscimenti, fra cui 4 Globi d’Oro della stampa estera.
Montaldo è stato attivo anche nella produzione di grandi opere televisive, come il kolossal Marco Polo, prodotto da Rai e NBC nel 1982 e trasmesso in 46 Paesi. Grande appassionato di musica, ha curato la regia di celebri opere liriche come Turandot (1983), Il Trovatore (1990), La bohème (1994), Otello (1994), Il flauto magico (1995), Nabucco (1997) e Tosca (1998. Dal 1999 al 2009 è stato il primo presidente di Rai Cinema. Nel 2002 è stato nominato Cavaliere di Gran Croce dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Nel 2021 è stato pubblicato il suo libro autobiografico, Un Grande Amore, per La nave di Teseo.