Golden Globes: cercano di tagliare il discorso di Michelle Yeoh, lei reagisce “State zitti!” [VIDEO]
Il discorso di Michelle Yeoh ai Golden Globes 2023 è stato quasi interrotto, ma lei aveva qualcosa da dire, dopo 40 anni di carriera e pochissimi riconoscimenti.
Che nessuno si metta contro Michelle Yeoh perché lei può picchiarvi, come ci ha recentemente ricordato la star dei film d’azione, reduce di vittoria agli 80esimi Golden Globes (qui potete scoprire tutti i vincitori). L’attrice, che ha vinto il suo primo Golden Globe, ha scherzosamente detto ai produttori della serata di premiazione di “stare zitti” dopo che hanno cercato di farle tagliare il discorso facendo partire la musica di sottofondo. “Posso picchiarvi”, ha detto Yeoh, “e sapete che sono seria”.
Michelle Yeoh è stata premiata come miglior attrice in un film musicale o commedia grazie alla sua poliedrica interpretazione dii Evelyn Wang nella bizzarra avventura nel multiverso Everything Everywhere All at Once. La decennale carriera a Hollywood dell’attrice di origini malesi è iniziata con il film di James Bond del 1997 Il domani non muore mai e il dramma sulle arti marziali di Ang Lee del 2000 La tigre e il dragone.
Il discorso di Michelle Yeoh ai Golden Globes 2023
“Resterò qui e mi godrò tutto questo”, ha detto una volta salita sul palco, stringendo forte tra le mani il Golden Globe. “40 anni… non lo lascerò andare. Quando sono arrivata a Hollywood per la prima volta era come un sogno che si avverava… finché non sono arrivata qui. Sono venuta qui e mi è stato detto: ‘Sei una minoranza’”.
Yeoh ha ricordato di aver lavorato con acclamati registi come Steven Spielberg, Rob Marshall e James Cameron, ma ha anche sostenuto che le opportunità lavorative diminuivano man mano che diventava un anno più vecchia. “Ho pensato… andiamo ragazza, hai comunque avuto una bella corsa.” E poi, come in un vero finale hollywoodiano, è arrivato Everything Everywhere All at Once, un film che lei definisce “un regalo”.
“Grazie A24 per aver creduto in questi due sciocchi geni, follemente intelligenti e meravigliosi [i registi Daniel Kwan e Daniel Scheinert ndr], che hanno avuto il coraggio di scrivere di un’immigrata molto ordinaria, una donna anziana, madre, figlia”, ha detto. “Mi è stato dato il dono di interpretare questa donna in cui mi sono riconosciuta così tanto perché, alla fine, in qualunque universo si trovasse, stava combattendo per l’amore, per la sua famiglia.”
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