Guardiani della Galassia Vol. 3 e il terribile lutto famigliare che ha colpito Bradley Cooper
Il famoso attore americano, che nell'MCU doppia Rocket Raccoon, ha raccontato ad Howard Sten un importante retroscena di una sequenza particolarmente emotiva del film.
Guardiani della Galassia è senza ombra di dubbio una delle IP più straordinarie dell’intero MCU: il tutto, in realtà, è nato come un’enorme scommessa di Kevin Feige che ha fatto affidamento, a scatola chiusa, su James Gunn (Slither, The Suicide Squad) quando ancora non aveva nessuna familiarità con La Casa delle Idee. Il risultato, alla fine, è stato davvero magistrale a tal punto che all’autore sono stati affidati altri due capitoli della saga con anche un mediometraggio a tema natalizio che allo stesso modo ha saputo colpire il pubblico e la critica. Ebbene, tra i personaggi cardine proprio di Guardiani della Galassia Vol. 3 ci sta Rocket Raccoon (che è doppiato da Bradley Cooper) visto che nel film viene raccontata proprio la sua storia, tragica e strappalacrime.
Guardiani della Galassia Vol. 3 è uno degli ultimi grandi successi dell’MCU
Si scopre che in realtà Rocket è stato un esperimento dell’antagonista di Guardiani della Galassia Vol. 3, ovvero l’Alto Evoluzionario (incarnato da Chukwudi Iwuji) e, proprio in una sequenza della realizzazione, vediamo tale villain sterminare sistematicamente gli amici di Rocket. La reazione del procione geneticamente modificato è un urlo lacerante e distruttivo. Ecco, proprio in una recente intervista per Howard Stern (riportata da CBR), proprio Cooper ha raccontato come ha lavorato a quel determinato passaggio narrativo, spiegando che in quel frangente ha rivissuto la morte del padre per essere il più vero possibile in scena.
“In quest’ultimo […] in realtà ho pianto come un matto guardandolo e quando l’abbiamo fatto, c’è una scena in cui perde i suoi amici e… il suono che fa Rocket, l’unica cosa con cui posso identificarlo è il suono che ricordo di aver sentito la mia voce quando mio padre è morto. È qualcosa che senti. E ricordo quando lo abbiamo fatto sul palco […] C’era una profonda verità nel suono che usciva dalla mia bocca e penso che sia parte del motivo per cui quel momento in quel film è tipo, ‘Porca miseria.“
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