Guillermo del Toro elogia il nuovo Spider-Man e Super-Mario
Il film-maker messicano si prepara ad una rivoluzione nel mondo dell'animazione.
Guillermo del Toro Gómez è un famoso regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e scrittore messicano nato a Guadalajara il 9 ottobre 1964, tra gli autori più importanti del cinema moderno, mostrando un’incredibile estro creativo e artistico che è riuscito a colpire nel segno diverse volte, colpendo il pubblico e la critica. Dopo il suo esordio sul grande schermo nel 1993, con Cronos, l’artista è andato ad affinare sempre di più la sua tecnica, dimostrando di essere un grande cultore del mondo horror, della mitologia, di fiabe e dello storytelling, regalando ai suoi fan capolavori del calibro di Blade II (2002), Il labirinto del fauno (2006), La fiera delle illusioni – Nightmare Alley (2021). Recentemente, tra l’altro, proprio il regista ha portato avanti un film d’animazione, Pinocchio di Guillermo del Toro, che ha vinto l’Oscar come Miglior film d’animazione.
Guillermo del Toro ha esordito nel mondo cinematografico con il film Cronos, nel 1993
Nelle ultime ore, proprio Guillermo del Toro è stato ospite al Festival internazionale del film d’animazione di Annecy che è partito l’11 giugno e si protrarrà fino al 17 giugno 2023. Proprio durante questo evento, come riportato da The Hollywood Reporter, il film-maker ha raccontato cosa pensa di due recenti film d’animazione che sono sbarcati nelle sale, preparando anche il pubblico e i giornalisti ad una sua personale rivoluzione nel campo dell’animazione.
“I tre successi di Spider-Verse, Teenage Mutant Ninja Turtles e Mario stanno muovendo le cose, permettendo un po’ più di libertà, ma ci sono ancora grandi combattimenti da affrontare. L’animazione per me è la più pura forma d’arte, ed è stato rapito da un gruppo di teppisti. Dobbiamo salvarlo. [E] penso che possiamo fare un cavallo di Troia nel mondo dell’animazione”.
Tra l’altro, sempre in quest’occasione, Guillermo del Toro aveva lasciato trasparire di volersi dedicare in futuro, in modo completo, proprio a questo medium, suggerendo un possibile abbandono della poetica live-action.
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