Harrison Ford attacca un attore di Indiana Jones: “Un idiota, il nostro dovere è non fare brutta figura”

Questo attore aveva tutto ciò che gli serviva per avere successo a Hollywood, ma delle controversie gli hanno stroncato la carriera.

Nel 2007 tutto faceva pensare che Shia LaBeouf fosse destinato a diventare la prossima grande star di Hollywood. Reduce dal successo del blockbuster Transformers, diretto da Michael Bay e prodotto da Steven Spielberg, sembrava ormai uno degli attori più promettenti del panorama cinematografico. Spielberg, colpito dal suo talento, arrivò persino a coinvolgerlo nel quarto capitolo della saga di Indiana JonesIndiana Jones e il regno del teschio di cristallo – immaginandolo come potenziale erede di Harrison Ford.

Tuttavia, la carriera di LaBeouf ha preso una piega diversa a causa del suo comportamento spesso imprevedibile, sia sul set che nella vita privata, accompagnato da una serie di controversie che hanno inevitabilmente influenzato la sua immagine pubblica. L’attore si era fatto notare fin da giovanissimo nella serie Disney Even Stevens, e da lì aveva attirato l’attenzione di Spielberg, che lo volle in diversi progetti da lui prodotti, tra cui Disturbia e Transformers.

Ma la loro unica collaborazione con Spielberg in veste di regista arrivò solo nel 2008, proprio con Il regno del teschio di cristallo, il tanto atteso ritorno di Indiana Jones. Nonostante l’importanza del film e la statura di Spielberg, LaBeouf non ha mai nascosto di non aver vissuto quell’esperienza in modo positivo. In un’intervista a Variety del 2016, ha dichiarato: “Non mi piacciono i film che ho fatto con Spielberg. L’unico che salvo è il primo Transformers”.

Secondo l’attore, il lavoro sul set era troppo rigido: “Era tutto pianificato al secondo. Ti dicevano: ‘Questa battuta devi dirla in 37 secondi’. Dopo anni così, finisci per perdere il senso del tuo mestiere”. E ancora: “Credevo di incontrare lo Spielberg dei miei sogni, ma ho trovato un altro Spielberg, in una fase diversa della sua carriera. Non sembrava più un regista, ma un’industria”. Già nel 2008, poco dopo l’uscita del film, LaBeouf aveva espresso il suo disappunto per Il regno del teschio di cristallo, arrivando a dire: “Mi sono preparato per un anno e mezzo, e quando ho visto il risultato, ho pensato che fosse colpa mia. È stato doloroso. Mi è sembrato di aver tradito l’eredità di qualcosa che il pubblico amava”.

Le sue critiche non passarono inosservate, soprattutto agli occhi di Harrison Ford, che nel 2011 replicò senza giri di parole: “È stato un idiota. Il nostro compito è non far fare brutta figura al film. Come attori, dobbiamo sostenerlo”. Anche Spielberg, secondo quanto raccontato da LaBeouf in un’intervista al Los Angeles Times, cercò di metterlo in guardia: “Steven mi disse: ‘Quando Tom Cruise esce di casa, non si mette le dita nel naso. Dal momento in cui esce al momento in cui torna, non lo fa mai’”. Un consiglio chiaro, anche se dato con un po’ di ironia. Con il tempo, LaBeouf ha rivisto le sue posizioni. Nel 2016, ha ammesso: “Probabilmente avrei potuto andarci più piano con Spielberg. Avrei dovuto tenere quelle cose per me”.

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