Harrison Ford contro Blade Runner: “Sono stato costretto a lavorare per dei clown. È stato un incubo”
L'attore ha sempre mostrato disagio nei confronti del leggendario film, anche a causa di una serie di decisioni creative che non condivideva e dei suoi battibecchi con il regista.
Nel panorama del cinema di fantascienza, Blade Runner (1982), diretto da Ridley Scott, si erge come un’opera fondamentale, anche se inizialmente incompresa. Harrison Ford interpreta Rick Deckard, un detective specializzato nella caccia ai replicanti, androidi indistinguibili dagli esseri umani, in una Los Angeles distopica del 2019 segnata dal degrado e dalla desolazione. La trama segue Deckard nella sua missione di eliminare un gruppo di replicanti ribelli tornati sulla Terra nel tentativo di estendere la loro limitata durata di vita. Nonostante il modesto successo al botteghino, il film ricevette due nomination agli Oscar, per Miglior Scenografia e Migliori Effetti Visivi, e con il tempo divenne un vero cult. Blade Runner ha avuto un impatto profondo sull’estetica del cinema di fantascienza, imponendosi come una pietra miliare del genere.
Tuttavia, Harrison Ford ha spesso espresso un rapporto complesso con il film. Nonostante si tratti di uno dei ruoli più iconici della sua carriera, l’attore ha dichiarato in diverse occasioni di non conservare bei ricordi delle riprese. I suoi rapporti con Ridley Scott furono tesi, e alcune decisioni creative adottate durante la produzione lo lasciarono insoddisfatto. In un’intervista del 1992, Ford non nascose la sua frustrazione: “Blade Runner non è uno dei miei film preferiti”.
Una delle principali fonti di malcontento per Ford fu la narrazione fuori campo inserita nella versione originale del film. In un’intervista del 2013 con Vice, l’attore spiegò che l’accordo iniziale prevedeva una versione senza voice-over, ma fu poi costretto a registrare quei dialoghi, che riteneva superflui e mal scritti. “Era stato tacitamente concordato che non ci sarebbe stata narrazione fuori campo. È stato un incubo. Pensavo che il film funzionasse meglio senza di essa. Invece, mi ritrovai obbligato a dare voce a testi pessimi, scritti da persone che non rappresentavano gli interessi del regista”, dichiarò duramente, definendo quei momenti un’esperienza estremamente frustrante.
Con il passare degli anni, Ford ha mostrato maggiore apertura verso il film. La pubblicazione del Director’s Cut nel 2007, supervisionato da Ridley Scott, e il successivo sequel, Blade Runner 2049 (2017) diretto da Denis Villeneuve, hanno contribuito a migliorare il suo giudizio sull’opera originale. Ford ha riconosciuto i meriti artistici del film, che inizialmente aveva trascurato, trovando infine un terreno di apprezzamento per un progetto che, nonostante le difficoltà personali, è diventato una pietra miliare del suo percorso cinematografico.
Leggi anche Blade Runner – il team di produzione ammette: “Non sapevamo cosa diavolo stavamo facendo”